Giornata mondiale della BPCO: tra le patologie respiratorie croniche più diffuse, la Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva colpisce 5mln di italiani
Venerdì 22 novembre gli esperti a confronto a San Pier Damiano Hospital (Faenza, RA). Eurosets presenta un dispositivo innovativo per il trattamento della patologia.
La BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) è una patologia polmonare cronica delle vie aeree e del tessuto polmonare, dal carattere degenerativo che può diventare invalidante. Chiamata anche bronchite cronica o enfisema polmonare (due manifestazioni della malattia), si caratterizza per una ostruzione irreversibile dei bronchi con conseguente limitazione del flusso aereo.
La ricerca sta facendo enormi progressi nell’elaborazione di dispositivi innovativi per proporre approcci terapeutici d’avanguardia, tra cui CO2Reset, dispositivo progettato da Eurosets, azienda specializzata nel settore biomedicale che fa parte di GVM Care & Research. Il dispositivo CO2Reset è stato ideato per trattare pazienti affetti da insufficienza respiratoria ipercapnica secondaria a BPCO e alla Sindrome da Stress Respiratorio Acuto (ARDS) laddove la respirazione spontanea risulti inadeguata. Permette un monitoraggio costante durante la ventilazione meccanica, in grado di risolvere lo stato di acidosi in cui si trova il paziente(condizione che si riscontra con un’aumentata concentrazione di anidride carbonica nel sangue) eliminando la CO2 grazie ad un ossigenatore a membrana dedicato, definito Membrane Lung (polmone membrana). La quantità di anidride carbonica rimossa viene indicate da un display in tempo reale. In questo modo è possibileideare strategie di protezione polmonare sulla base di quanta CO2 è stata eliminata grazie al dispositivo. Grazie al dispositivo CO2Reset è possibile ridurre i danni derivati dalla ventilazione meccanica consentendo di mettere parzialmente a riposo il polmone del paziente.
Il dott. Roberto Rondinini, direttore del dipartimento di Pneumologia a San Pier Damiano Hospital di Faenza, struttura Ospedaliera Polispecialistica di GVM Care & Research accreditata con il SSN, spiega che “il fattore di rischio più significativo che porta allo sviluppo della BPCO è il fumo di sigaretta. L’infiammazione cronica delle vie aeree e del tessuto polmonare provoca l’ostruzione dei bronchi e una produzione eccessiva di muco, facilitando lo sviluppo di infezioni delle vie aeree (bronchite), la dilatazione innaturale dei bronchi (bronchiectasia), la distensione degli alveoli e la perdita di elasticità del tessuto polmonare (enfisema).”
Per discutere nuove tecnologie e terapie di cura della BPCO, presso San Pier Damiano Hospital, venerdì 22 novembre si svolge un corso ECM di aggiornamento, dal titolo Update 2019 Il paziente BPCO gravemente ipercapnico: fisiopatologia, trattamento e supporti tecnologici, rivolto agli specialisti nelle cure delle malattie respiratorie, con lo scopo di richiamare la fisiopatologia della sindrome BPCO, le sue cause e, soprattutto, di presentare le ultime terapie e trattamenti. Per maggiori informazioni sul corso ECM e per scaricare il programma completo: https://www.gvmnet.it/Formazione/Formazione-ECM/I-Corsi/UPDATE-2019-Il-paziente-BpcO-gravemente-ipercapnic
È importante discutere e approfondire la tematica: la BPCO è infatti ancora poco conosciuta e sotto-diagnosticata e, quindi, non adeguatamente trattata. L’OMS prevede che questa patologia diventerà entro il 2030 la terza causa di mortalità a livello mondiale. In Italia i pazienti con BPCO sono circa 5 milioni e nei soggetti sopra i 55 anni la prevalenza è del 15% (circa 7,5 milioni di persone). Circa 17mila persone muoiono ogni anno di BPCO, responsabile del 50% dei decessi per cause respiratorie, nonché rappresenta la settima causa di ospedalizzazione nel Paese.