La terapia delle malattie dell’apparato digerente : a Bari esperti a confronto
Docenti e specialisti italiani e internazionali si sono riuniti a Bari nel corso nazionale dell’Associazione Italiana Gastroenterologi ed Endoscopisti Ospedalieri (AIGO) per fare il punto sulle terapie farmacologiche e non per la cura delle patologie gastrointestinali. Dal presidente Giuseppe Milazzo anche un appello alle istituzioni per una appropriata ed efficace assegnazione delle risorse.
La “Terapia delle malattie dell’apparato digerente” è stato il tema centrale del corso nazionale 2019 che ha rappresentato l’occasione per una messa a punto, insieme a docenti di fama nazionale e internazionale, sulla terapia farmacologica di importanti patologie. Fra queste, l’Epatite C (nuovi antivirali ad azione diretta), le malattie infiammatorie croniche intestinali (nuovi farmaci biologici) e i tumori dell’apparato digerente.
Rispetto ai dati presentati al corso sui risultati della terapia endoscopica, il dottor Fabio Monica, presidente eletto AIGO e direttore dell’Unità di Gastroenterologia A.O.U. Ospedali Riuniti di Trieste, afferma: “Negli ultimi anni sono emersi dati sempre più convincenti sui risultati della terapia endoscopica di varie patologie. Sappiamo ad esempio da tempo che la resezione endoscopica, effettuata cioè senza necessità di intervento chirurgico, è in grado di guarire lesioni neoplastiche maligne iniziali del colon. Adesso possiamo affermare che il medesimo procedimento è valido per lo stomaco. La terapia endoscopica è un’alternativa meno invasiva e sempre più efficace anche in situazioni benigne di difficile risoluzione.
Il presidente di AIGO, Milazzo, conclude aggiungendo: “I dati ricordati a proposito della terapia endoscopica confermano quelli forniti dal Ministero della Salute (Libro Azzurro) che attestano il notevole risparmio che il gastroenterologo garantisce in termini di risorse economiche e, fine più nobile, di vite umane. Dobbiamo tuttavia ancora una volta denunciare con altrettanta forza la scarsa attenzione che le Istituzioni dedicano alla nostra disciplina: solo una piccola percentuale dei pazienti affetti da malattie dell’apparato digerente infatti, viene ricoverato nei letti di degenza specialistica appropriata. I pazienti affetti dalle patologie più gravi, come ad esempio la pancreatite acuta, dovranno necessariamente trovare ricovero nei reparti di gastroenterologia dove, oltre a una degenza più breve, avranno minor rischio di mortalità.