UN NUOVO STUDIO AFFERMA CHE LE PRUGNE DISIDRATATE HANNO UN EFFETTO POSITIVO SULLA SALUTE DELLE OSSA DEGLI UOMINI

Una nuova ricerca della San Diego State University – School of Exercise and Nutritional Sciences, riporta che mangiare prugne disidratate ogni giorno ha un effetto positivo sulla salute delle ossa negli uomini oltre i 50 anni. Questo studio è il primo del suo genere a esaminare l’effetto benefico delle prugne sulle ossa negli uomini. Si stima che attualmente due milioni di uomini stiano lottando contro l’osteoporosi e che altri 16,1 milioni di uomini abbiano una bassa massa ossea, o siano soggetti a osteopenia (Wright et al.). Nonostante queste statistiche, i problemi relativi alla salute delle ossa negli uomini sono spesso trascurati.

Abbiamo già riscontrato che le prugne disidratate hanno effetti positivi sulla salute delle ossa nelle donne, quindi è particolarmente incoraggiante scoprire che le prugne possono anche svolgere un ruolo benefico nella salute delle ossa degli uomini. Continueremo a studiare ‘l’effetto prugna’ sulle ossa e per altri esiti positivi nella salute degli uomini“, afferma il ricercatore principale, il professor Shirin Hooshmand, dottore di ricerca e dietista della School of Exercise and Nutritional Sciences della San Diego State University.

In questo studio clinico randomizzato-controllato, 57 uomini sani, di età compresa tra 50 e 79 anni, sono stati incaricati di consumare 100 grammi di prugne disidratate ogni giorno o di non consumarle, per 12 mesi. Al termine di un anno, coloro che avevano consumato prugne disidratate hanno mostrato riduzioni significative dei biomarcatori di degradazione ossea, mentre nessun cambiamento è stato osservato nell’altro gruppo di controllo (Hooshmand, et al. 2021). Gli autori dello studio hanno anche riferito che gli uomini che hanno assunto prugne disidratate hanno mostrato miglioramenti nella geometria delle ossa, indicando una maggiore forza ossea.

Storicamente, la ricerca si è sempre concentrata sull’osteoporosi e sulla salute delle ossa nelle donne, indicando già una risposta ossea favorevole alle prugne disidratate, specificatamente tra le donne in postmenopausa. Diversi studi hanno suggerito che mangiare da 50 a 100 grammi di prugne disidratate ogni giorno potrebbe portare a un aumento della massa ossea e a una diminuzione della rottura delle ossa (Arjmandi et al., 2002; Hooshmand et al., 2011, 2014, 2016). Inoltre, un recente caso di studio pubblicato sulla rivista Bone Reports all’inizio di quest’anno, ha riportato che la densità minerale ossea totale è aumentata in una donna in postmenopausa con osteopenia dopo aver consumato 50 grammi di prugne disidratate al giorno per 16 mesi (Strock, et al, 2021).

Jo Travers, dietista e consulente per il California Prune Board, spiega: “Le ossa agiscono da deposito per i minerali che hanno molti altri usi in tutto il corpo, quando questi minerali scarseggiano, l’osso si rompe per liberare queste riserve. Far uscire i minerali dall’osso è un processo molto veloce, ma rimetterli a posto richiede molto più tempo, il che porta a una perdita netta complessiva di densità minerale ossea”.

Jo, che è anche autrice del libro The Bone-Strength Plan, continua: Le prugne disidratate contengono alcuni dei minerali chiave coinvolti nella salute delle ossa, come la vitamina K e il manganese. Consumando una quantità sufficiente di questi minerali all’interno della nostra dieta, possiamo evitare di attingere alle riserve, proteggendo così la densità minerale ossea e permettendo persino la crescita di nuove ossa”.

Mentre la nuova ricerca della San Diego State University è un’interessante aggiunta alla letteratura esistente incentrata sulle prugne disidratate, sono attualmente in corso altre indagini sui loro effetti sulla salute delle ossa umane. Uno studio imminente della Pennsylvania State University esamina come il consumo di diverse quantità di prugne disidratate influisca sulla salute delle donne in postmenopausa per un periodo di un anno. Lo studio non solo esplora l’impatto delle prugne disidratate sulla salute delle ossa, ma ne esamina anche l’effetto sull’infiammazione e la salute dell’intestino.

Lo studio sulle ossa degli uomini di Hooshmand, et al. è disponibile qui.

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FINANZIAMENTO 

Lo studio Journal of Medicinal Food è stato finanziato dal Grant Program della San Diego State University e dal California Prune Board (UPDATE: No. 57114A; ClinicalTrials.gov, No. NCT02325895).

Lo studio Bone Reports è stato finanziato dal California Prune Board. 

RIFERIMENTI

Wright NC, Looker AC, Saag KG, Curtis JR, Delzell ES, Randall S, Dawson-Hughes B, 2014. La recente prevalenza di osteoporosi e bassa massa ossea negli Stati Uniti in base alla densità minerale ossea al collo del femore o alla colonna vertebrale lombare. J Bone Miner Res. 29(11):2520-6. 

Hooshmand S, Kern M, et al., 2021. Effetto del consumo di 12 mesi di 100 g di prugne disidratate (prugne disidratate) sui biomarcatori ossei, densità e forza negli uomini. J Med Food. Oct. 29 pubblicato online.

Arjmandi BH, 2001. Il ruolo dei fitoestrogeni nella prevenzione e nel trattamento dell’osteoporosi nella carenza di ormoni ovarici. J Am Coll Nutr. 20(5 Suppl: 398S-402S (discussione 417S-420S). 

Hooshmand S, et al., 2011. Effetti comparativi di prugna secca e mela secca sull’osso in donne in postmenopausa. Br J Nutr. 106(6):923-930. 

Hooshmand S, Brisco, J.R., Arjmandi, B.H., 2014. L’effetto della prugna secca sui livelli sierici di attivatore del recettore di NF-kappaB ligando, osteoprotegerina e sclerostina in donne osteopeniche in postmenopausa: uno studio randomizzato controllato. Br J Nutr. 112(1):55-60. 

Hooshmand S, et al., 2016. L’effetto di due dosi di prugna secca sulla densità ossea e sui biomarcatori ossei in donne osteopeniche in postmenopausa: uno studio randomizzato e controllato. Osteoporos Int. 27(7):2271-2279. 

Strock N, Koltun K, Weaver C, De Souza MJ, 2021. Il consumo di prugne disidratate migliora la densità minerale ossea nella donna osteopenica in postmenopausa: Un case report. Bone Report. 24(11):1161-1168.

IL CALIFORNIA PRUNE BOARD SOSTIENE IL LEGAME TRA IL CONSUMO DI PRUGNE, LA SAZIETÀ E LA GESTIONE DEL PESO

Inghilterra, 22 novembre 2021 – I ricercatori dell’Università di Liverpool hanno pubblicato uno studio suddiviso in due parti che dimostra come l’integrazione di prugne disidratate in un programma strutturato di gestione del peso, al posto dei soliti spuntini, sia compatibile con la perdita di peso.

Considerate alcune recenti statistiche che rivelano che quasi due terzi degli adulti in Inghilterra abbiano un peso elevato che lede la salute, i risultati degli studi sono stati accolti con favore dal California Prune Board (CPB), che ha a lungo sostenuto i benefici nutrizionali e salutari del consumo di Prugne della California come snack.

La ricerca è stata condotta dal dottor Jo Harrold e dai suoi colleghi dell’Università di Liverpool. La prima fase dello studio ha esplorato l’impatto della frutta disidratata (prugne e uvetta) sull’appetito, mentre la seconda fase ha cercato di stabilire se le prugne disidratate minassero la perdita di peso se consumate come snack all’interno di un programma strutturato di perdita di peso. I risultati hanno inoltre rivelato che il gruppo che ha consumato prugne disidratate ha riscontrato maggiori livelli di soddisfazione, semplicità e facilità ad attenersi al programma rispetto al gruppo di gestione del peso senza prugne disidratate.

Jason C. G. Halford, professore dell’Università di Leeds e presidente dell’Associazione europea per lo studio dell’obesità (EASO), che ha fatto parte del team che ha condotto la ricerca, in merito ai risultati afferma: “Questi studi dimostrano che la frutta secca può sia produrre sazietà che essere incorporata nella dieta durante la gestione del peso”.

La ricerca è contraria rispetto ai precedenti consigli dati che escludevano o limitavano la frutta secca per favorire la perdita di peso. Esther Ritson-Elliott, Director of International Marketing and Communications per il California Prune Board, afferma: “Questo studio aiuta a correggere la percezione secondo cui la frutta disidratata apporti più calorie della frutta fresca e che possa dunque essere dannosa per la gestione del peso. In realtà, il contenuto energetico di un singolo pezzo di frutta è lo stesso sia che si parli di un frutto fresco che disidratato”.

“Il California Prune Board è entusiasta che i risultati dimostrino come le prugne disidratate possano essere utilizzate per aiutare la gestione del peso e contribuire al senso di sazietà, come parte di una dieta e di uno stile di vita sani. Con le attuali disfunzioni logistiche, le Prugne della California rappresentano un’ottima alternativa alla frutta fresca e possono essere conservate fino a un anno. Sono anche uno spuntino gustoso, pratico e tascabile per tutti coloro che cercano di migliorare la propria dieta e stile di vita” – conclude Esther Ritson-Elliott

 Riferimenti: 

JA Harrold, M Sadler, GM Hughes, EJ Boyland, NJ Williams, R McGill, J Higgs, JI Harland, JCG Halford. Studi sperimentali ed esperimento controllato randomizzato che indagano l’impatto della frutta secca tradizionale consumata come spuntino sull’assunzione di cibo, esperienza di appetito e peso corporeo. Volume 46, numero 4, dicembre 2021, pagine 451-467. https://doi.org/10.1111/nbu.12528

Informazioni sul finanziamento: 

La ricerca è stata finanziata dall’USDA Foreign Agricultural Service (FAS) e con i contributi del California Prune Board e del Californian Raisin Administrative Committee. I finanziatori non sono stati coinvolti nella stesura o nel contenuto del testo.

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