Leucemie: nasce il primo Centro in Italia per lo studio della predisposizione genetica
Un ambulatorio multidisciplinare rivolto ai pazienti affetti da leucemia acuta o cronica per la diagnosi della predisposizione genetica alla malattia. Un tassello cruciale per la cura dei pazienti e per la valutazione del rischio dei familiari non affetti. Un esempio concreto di come la ricerca possa portare vantaggi nella pratica clinica quotidiana.
Un tassello importante per offrire le migliori opportunità di diagnosi e cura ai pazienti con leucemia, migliorando terapie, dosi e, soprattutto, accesso al trapianto, che ad oggi rappresenta l’unica cura definitiva contro la malattia. Con questi obiettivi nasce in Humanitas il primo centro italiano per lo studio della predisposizione genetica alle leucemie acute e croniche, in cui genetisti, ematologi, biologi molecolari e dermatologi lavorano insieme per una gestione a 360° dei pazienti.
Numerose evidenze scientifiche registrate negli ultimi 5 anni, infatti, hanno dimostrato che mutazioni geniche ereditarie, ovvero presenti dalla nascita, fino a poco tempo fa considerate estremamente rare nelle leucemie, sono invece presenti fino al 10-15% dei casi (soprattutto in soggetti giovani, di età inferiore ai 50 anni). Questo ha portato l’Organizzazione Mondiale della Sanità a definire nel 2016 una nuova categoria clinica denominata “leucemie associate a predisposizione genetica ereditaria”.
“L’identificazione di una mutazione ereditaria associata a predisposizione leucemica in un paziente affetto, ha un impatto importante nella scelta del donatore per il trapianto di cellule staminali poiché in questo caso un trapianto da donatore familiare è da escludersi – spiega Matteo Della Porta, Responsabile della sezione leucemie e mielodisplasie di Humanitas e docente di Humanitas University -. Diventa quindi importante discutere attentamente con i familiari sani la possibilità di sottoporsi a uno screening genetico per valutare il profilo di rischio individuale allo sviluppo di leucemia, più alto nei soggetti con mutazione rispetto alla popolazione generale”.
Dalla ricerca alla pratica clinica
L’apertura di questo Centro rappresenta un esempio concreto di come gli sforzi della ricerca possano ricadere efficacemente nella pratica clinica quotidiana a vantaggio del paziente.
“In Humanitas siamo stati i primi in tutta Italia a studiare il genoma leucemico per la clinica e la predisposizione genetica alle leucemie, trasferendo un progetto di ricerca in clinica – continua Della Porta –. Il progetto è stato finanziato dal Ministero della Salute e dalla Fondazione Beat Leukemia per lo sviluppo di nuove tecnologie diagnostiche nei tumori del sangue, anche grazie all’Intelligenza Artificiale. Oggi siamo orgogliosi di fare un ulteriore passo avanti, dalla ricerca alla pratica clinica, con questo centro multidisciplinare, unico in Italia, in cui sono presenti genetisti, ematologi, biologi molecolari, dermatologi. Tutte specializzazioni chiave per una gestione a 360° dei pazienti con leucemia”.
Il percorso prevede un primo incontro informativo sul test da effettuare e sulle possibili implicazioni dei risultati rispetto alla terapia per la leucemia. Il test viene eseguito in modo totalmente non invasivo, su un campione di sangue venoso e contemporaneamente su cellule della cute. Grazie alle tecniche di sequenziamento del DNA di nuova generazione (Next Generation Sequencing, NGS) vengono quindi studiate le mutazioni a carico di 106 geni noti per essere implicati nella predisposizione ereditaria alle leucemie.
Dopo 8 settimane, il paziente viene convocato per un secondo colloquio, per discutere con gli specialisti, ematologo e genetista,
i risultati del test e le implicazioni per il paziente stesso ed eventualmente per i familiari.
Obiettivo prevenzione, anche con l’IA
In prospettiva, lo studio dei meccanismi di trasformazione leucemica delle cellule staminali nei casi familiari è cruciale per lo sviluppo di strategie e programmi di prevenzione.
“Le leucemie acute e croniche con base genetica rappresentano il modello di riferimento per lo studio della predisposizione ai tumori del sangue. La percentuale di mutazioni genetiche associate allo sviluppo di leucemie potrebbe essere più estesa del 10-15% ad oggi noto. Per questo è necessario sviluppare tecniche diagnostiche che, anche grazie all’Intelligenza Artificiale, consentano di ampliare la conoscenza in questo settore” – conclude il prof Matteo Della Porta.
Le leucemie acute e croniche
Le leucemie acute e croniche sono un gruppo eterogeneo di tumori ematologici, più frequenti nella popolazione anziana, che originano dalla cellula staminale del midollo osseo (la cellula cioè che produce nel sangue i globuli rossi, globuli bianchi e le piastrine). Esse includono le leucemie acute mieloidi, le sindromi mielodisplastiche e le neoplasie mieloproliferative croniche. Originano attraverso mutazioni (ovvero modificazioni della sequenza del DNA delle cellule) che nella maggior parte dei pazienti, soprattutto nei soggetti anziani, sono acquisite come conseguenza del processo di invecchiamento delle cellule staminali stesse.
Il 40% della predisposizione genetica avviene nella fascia di età anziana dove ci si aspetta lo sviluppo spontaneo della malattia. Questa predisposizione è solo il primo step della trasformazione. Per questo è opportuno fare una distinzione tra i pazienti che hanno una predisposizione fin dalla nascita e quelli che sviluppano la malattia da adulti.