La Tosca, pasta nata e cresciuta in Toscana, compie un anno e diventa completamente sostenibile

Prosegue l’impegno della cooperativa Terre dell’Etruria e di Unicoop Firenze per una pasta a filiera interamente toscana e no glifosate.
Cresce la produzione – da 150 ettari a 480 – e arriva un nuovo packaging in cartone riciclabile.
E per portarla in tavola al meglio, una ricetta speciale della tradizione toscana.

 

 

Interamente toscana, prodotta senza uso di glifosate e da oggi anche completamente sostenibile: la Tosca, pasta “nata e cresciuta in Toscana” compie un anno e da marzo sarà presente sugli scaffali in un nuovo packaging realizzato in cartone riciclabile, punto di arrivo di un progetto di sostenibilità e filiera che comincia dai campi per coinvolgere tutto il processo produttivo.

Il nuovo packaging sostenibile e riciclabile della Tosca realizza l’idea di produrre una pasta toscana no glifosate nata da Terre dell’Etruria, la più grande cooperativa multifiliera della Toscana – capofila del progetto –, e daUnicoop Firenze, la più grande Cooperativa di Consumo in Toscana.

Trafilata al bronzo ed essiccata lentamente a basse temperature, la Tosca è una pasta dal gusto pieno e dall’aroma autentico, perfetta per essere abbinata ai sughi della tradizione toscana, come i Fusilli con cavolo nero e salsiccia, le Penne strascicate e le numerose ricette raccolte da Terre dell’Etruria e Unicoop Firenze nel ricettario Pasta La Tosca.

Ma non sono solo le sue caratteristiche organolettiche che l’hanno fatta scegliere da tantissimi consumatori nel suo primo anno di vita sullo scaffale: sulle confezioni si possono trovare infatti tutte le informazioni che permettono di risalire direttamente ai produttori che hanno coltivato il grano. Un processo a portata di smartphone del consumatore, che sfruttando il QR-Code presente sulle confezioni può facilmente individuare l’appezzamento di coltivazione e di provenienza dei vari lotti di produzione, oltre agli ettari impegnati, la lista dei produttori e persino le immagini dei campi da cui viene il grano.

A caratterizzare Pasta La Tosca è anche l’attenzione alla biodiversità e allavalorizzazione del suolo, condizione garantita dal divieto di utilizzare prodotti contenenti glifosato (principio attivo diserbante di largo uso, specialmente nei paesi esteri) su tutta la superficie dove cresce il grano destinato alla Tosca.

«In un anno di lavoro siamo andati oltre le aspettative – commenta Massimo Carlotti, presidente di Terre dell’Etruria – e possiamo affermarlo con grande soddisfazione soprattutto se pensiamo che siamo partiti da uno scaffale difficile come quello della pasta e siamo riusciti e posizionarci in maniera apprezzabile.

Ma ciò di cui andiamo più orgogliosi è che, anche con il nuovo packaging sostenibile che aumenta i costi di produzione, siamo riusciti a garantire lo stesso prezzo del grano ai nostri soci produttori di cereali. Per noi questo è “il” grande obiettivo che siamo riusciti a portare a casa».

Dopo essersi fatta conoscere dai consumatori dell’area fiorentina che hanno potuto apprezzare la filosofia di produzione pulita e trasparente, la Tosca sarà venduta da marzo anche da Unicoop Tirreno, mentre nel corso del 2021 arriverà anche sugli scaffali di Unicoop Centro Italia.

«Unicoop Firenze mette al centro del proprio operato il territorio, l’ambiente e l’etica – commenta Emidio Granchi, Business Manager del reparto Grocery di Unicoop Firenze –. Il progetto della Pasta Tosca, fortemente voluto, ha la forza di coniugare in modo semplice e comprensibile tutto questo. La filiera Toscana, la corretta remunerazione del lavoro e la sostenibilità raggiunta anche attraverso il nuovo packaging, unite alla convenienza di un prodotto di qualità eccellente e di consumo giornaliero rappresenta nel modo migliore lo stile del fare della nostra Cooperativa.

Siamo contenti di aver fin qui contribuito alla crescita del progetto e continueremo a sostenerlo anche attraverso la nostra proposta commerciale.»

Un successo che è sostenuto dai numeri: gli ettari di produzione crescono, da 150 ettari ai circa 480 ettari relativi all’annata agraria 2019/20 per una produzione di 20 mila quintali.

Anche le aziende agricole fornitrici passano da 20 a oltre 40, distribuite traPisaVal di Cornia, Grosseto, colline livornesi e area costiera di Baratti e Populonia. Il grano duro, una volta raccolto, viene poi lavorato in un molino della zona della costa e trasformato in un pastificio lucchese, prima di arrivare sugli scaffali.

Filiera di produzione, trasformazione e lavorazione, sono così interamente toscane.

E anche quest’anno Terre dell’Etruria ha coinvolto altre strutture cooperative quali la Società Vallebruna di Roccastrada (Grosseto) e la Cooperativa Pieve di Santa Luce (Pisa), così da avvalorare ancora di più l’impronta regionale del prodotto e rafforzare il senso della cooperazione regionale.

Le caratteristiche

Nei fusilli, negli spaghetti, nei rigatoni e nelle farfalle di Pasta La Tosca è possibile ritrovare tutta la genuinità della tradizionale pasta toscana, trafilata al bronzo ed essiccata lentamente per preservarne un gusto pieno, ruvido, capace di legarsi alla perfezione ad ogni tipo di sugo. Il frutto di una filiera breve e pulita, segnata da un rigido disciplinare seguito dai produttori e vigilato dai tecnici di Terre dell’Etruria.

Oltre a garantire il rispetto da parte dell’azienda produttrice di grano delle normative vigenti e dell’assenza di glifosate, Terre dell’Etruria individua non solo le zone di coltivazione, ma anche le varietà delle sementi utilizzabili.

 

La ricetta:
Fusilli con cavolo nero e salsiccia

(Ricetta della Val di Bisenzio)

Ingredienti per 2 persone:

• 150 g di Fusilli la Tosca

• 350 g di cavolo nero in foglie

• 1 salsiccia di suino (circa 70 g)

• 1 cipolla bianca

• 1 spicchio d’aglio

• 15 g di olio EVO

 

In una pentola capiente mettiamo a lessare la pasta appena l’acqua salata in precedenza entra in ebollizione. Tagliamo finemente le foglie di cavolo nero privandole del nervo centrale. Tritiamo finemente la cipolla. In una padella versiamo tutto l’olio, la cipolla tritata e uno spicchio d’aglio in camicia. Appena soffritta la cipolla buttiamo il cavolo e lasciamolo appassire per 3 minuti, sfumando al bisogno con un po’ di acqua di cottura (quindi non aggiungiamo sale).

Con l’aiuto di un coltello, priviamo la salsiccia del budello esterno e la riduciamo in piccoli pezzetti da versare nel sughetto di cavolo nero.

Nel tempo di cottura della pasta il sugo di cavolo nero e salsiccia è pronto. Scoliamo e saltiamo la pasta in padella. Aggiungiamo a piacere dei commensali pecorino stagionato della Val D’Orcia o Pecorino Toscano DOP, che si sposano entrambi benissimo con questo sugo corposo.

 

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