“Il Pomodoro. Buono per te, buono per la ricerca”: alla sua quarta edizione raccolti oltre 350mila euro a sostegno dell’oncologia pediatrica
Fondazione Umberto Veronesi, con il prezioso contributo di ANICAV e RICREA, ha distribuito più di 30.000 confezioni di pomodoro in oltre 330 punti di distribuzione collocati su tutto il territorio italiano al fine di sostenere la ricerca scientifica contro i tumori che colpiscono bambini e adolescenti
Grazie al prezioso supporto dei 1.400 volontari coinvolti “Il Pomodoro. Buono per te, buono per la ricerca”, l’evento con cui Fondazione Umberto Veronesi è approdata in numerose piazze, scuole e aziende del territorio italiano sabato 24 e domenica 25 aprile 2021, conferma il suo importante sostegno alla ricerca scientifica contro i tumori pediatriciraccogliendo oltre 350.000 euro e contribuendo così al finanziamento sulle cure per la leucemia linfoblastica acuta pediatrica.
La manifestazione è stata possibile grazie al fondamentale contributo dell’Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali (ANICAV) e del Consorzio nazionale riciclo e recupero imballaggi acciaio(RICREA) che anche quest’anno hanno sposato e sostenuto l’iniziativa.
Nei numerosi punti di distribuzione presenti in tutta Italia, i volontari hanno distribuito a fronte di una donazione di 10 € le confezioni composte da tre lattine di pomodoro: pelati, polpa, pomodorino. Il pomodoro, un alimento immancabile in cucina che ben rappresenta l’importanza del sostegno alla ricerca scientifica d’eccellenza (https://bit.ly/32RkYbj).
Quanto raccolto, grazie alla preziosa disponibilità dei volontari e alla generosità di chi ha donato, permetterà a Fondazione Umberto Veronesi di finanziare cure sulle leucemie, in particolare un protocollo per la leucemia linfoblastica acuta (LLA) che rappresenta il 75% dei casi di leucemia infantile e in Italia colpisce circa 350-400 bambini ogni anno, con un picco tra i 2 e i 5 anni di età. Sostenere questo progetto è fondamentale, perché permette ai bambini e ragazzi malati di ricevere cure immediate ed altamente efficaci, grazie a terapie all’avanguardia.
“Grazie alla grande sensibilità dimostrata durante questo periodo da parte dei nostri volontari, donatori, dai preziosi partner Anicav e Ricrea e tutto lo staff di Fondazione, che da anni è impegnata per sviluppare questo progetto, è stato raggiunto ancora una volta un importante risultato a sostegno della ricerca scientifica nel campo dell’oncologia pediatrica. Grazie ai fondi raccolti potremo continuare ad aiutare concretamente i bambini che ogni anno si ammalano di tumore e dar loro una speranza di guarigione” – spiega Monica Ramaioli, Direttore Generale di Fondazione Umberto Veronesi.
“Siamo onorati di aver contribuito, anche quest’anno e con il coinvolgimento dell’intera filiera dal pomodoro al packaging, insieme a Fondazione Umberto Veronesi e a Ricrea, ad un’iniziativa così importante e siamo molto soddisfatti dell’ottimo risultato raggiunto. – dichiara il Presidente di ANICAV, Antonio Ferraioli – Un grazie speciale ai volontari che hanno reso possibile tutto ciò e soprattutto alle tante persone che hanno generosamente sostenuto il progetto con le loro donazioni!”.
“Nonostante il periodo difficile che ancora stiamo vivendo, il nostro pomodoro ha dimostrato di essere realmente buono per tutti noi e, cosa ancor più importante, buono per la ricerca. – commenta Gianluigi Di Leo, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori ANICAV – Inizia il countdown per tornare in piazza per la quinta edizione di un progetto che ci rende sempre più orgogliosi del nostro lavoro. La ricerca scientifica ha bisogno dell’aiuto di tutti noi!”.
“Anche quest’anno abbiamo deciso di impegnarci in questo progetto e siamo felici per i risultati ottenuti – commenta Domenico Rinaldini, Presidente di RICREA -. Gli imballaggi in acciaio, amici dell’ambiente perché facili da differenziare e riciclabili al 100% all’infinito, possono essere un valido simbolo della causa sostenuta: l’acciaio è infatti un materiale che rappresenta la tenacia, necessaria per lottare contro la malattia e sostenere la ricerca”.