Dall’obesità, si può guarire?
Ne parliamo con Giovanni Spera, Endocrinologo, già Professore Ordinario di Medicina Interna de La Sapienza di Roma
Qual è allora l’approccio dietetico ottimale per un calo ponderale che aiuti anche l’organismo a restare in salute e in forma?
“Un’accreditata alternativa per il trattamento dell’obesità è il piano alimentare basato sulle diete ad apporto calorico molto basso (very low caloric diet, VLCD) che, quando concepite riducendo inizialmente prevalentemente i carboidrati rispetto a proteine e lipidi, inducono chetosi (VLCKD) e sono efficaci nella riduzione sia del peso in eccesso che della resistenza insulinica. Ciò grazie anche alla conseguente riduzione della fame in condizioni di benessere soggettivo ed oggettivo”. Queste le parole di Giovanni Spera, Endocrinologo, già Professore Ordinario di Medicina Interna de La Sapienza di Roma. È opportuno, poi, ricordare che l’ambito di utilizzo della dieta chetogenica è molto più ampio. “Essa viene utilizzata con efficacia in neurologia per il trattamento dell’epilessia farmaco-resistente ma anche per l’emicrania, il Morbo di Parkinson, il Morbo di Alzheimer, la sclerosi laterale amiotrofica, i traumi cranici, alcuni tumori e patologie su base infiammatoria” conclude Spera.