Si ispira alla fotosintesi l’innovativa tecnologia biofotonica per curare la rosacea
Sono circa 2,3 milioni le persone affette da rosacea in Italia secondo le stime SIDeMaST, ma la condizione è spesso sotto diagnosticata e tende ad aggravarsi se non trattata tempestivamente. È una malattia infiammatoria della pelle che colpisce le aree centrali del viso: per chi ne soffre può diventare un ostacolo nelle relazioni sociali e lavorative, tanto impatta su fiducia in sé stessi e autostima. Non se ne conoscono le cause e non c’è ancora una cura definitiva, anche se sono noti alcuni dei fattori scatenati come esposizione al sole e al vento, alcol, alcuni cibi (specialmente piccanti) e il freddo.
I principali sintomi della rosacea sono rossore, cute che tende ad arrossarsi facilmente, pelle sensibile, brufoli e sottili linee vascolari rosse (teleangectasie). Secondo il sottotipo di rosacea, si possono riscontrare rinofima (ingrossamento del naso) e problemi agli occhi (gonfiore, palpebre rosse e congiuntiviti).
Tra le diverse alternative a disposizione dei dermatologi per trattare la rosacea oggi si aggiunge la tecnologia biofotonica, sviluppata dall’azienda internazionale Kleresca, che utilizza la luce per attivare i processi di autoriparazione della pelle. Il trattamento è non invasivo e si ispira ai processi delle fotosintesi, combinando la luce emessa da una lampada multi-LED con un gel contenente cromofori che la convertono in energia luminosa fluorescente. Questa penetra delicatamente la cute, stimolando i naturali processi biologici delle cellule della pelle: nello specifico è in grado di ridurre le infiammazioni, il rossore e l’eritema, migliorando lamicrovascolarizzazione; attenuare il livello di stress generale della pelle, attenuando così la sensazione di bruciore e di puntura, e stimolare una risposta di guarigione, migliorando la generale qualità della pelle.
Ogni seduta dura nove minuti e richiede un tempo di riposo quasi nullo; il numero di sessioni consecutive dipende dalla gravità della condizione. Dal momento che non causa reazioni di fotosensibilità può essere effettuato tutto l’anno, anche da pazienti con pelle molto sensibile.
“Vivere con la rosacea può avere un grande impatto sulla fiducia in sé stessi, aumentando il rischio di fenomeni di ansia sociale e depressione. La gravità della rosacea tende ad aumentare nel tempo e in presenza di alcuni fattori scatenanti: per questo motivo è fondamentale rivolgersi a un professionista il prima possibile per trattare la malattia precocemente”, afferma il dottor Giuseppe Scarcella, specialista dermatologo di Verona.