AL CENTRO DIAGNOSTICO ITALIANO UN INNOVATIVO TEST GENETICO AIUTA LA DIAGNOSI DEL TUMORE DEL COLON RETTO
Il Centro Diagnostico Italiano, struttura sanitaria leader nella prevenzione, è il primo centro in Italia a proporre un test di screening genetico non invasivo che, grazie all’analisi del DNA estratto dalle feci, permette di fornire informazioni sulla possibile presenza di tumore del colon retto, tumore che nel 2018 ha colpito 51.000 persone in Italia e che rappresenta la seconda causa di morte nel nostro Paese. Il test, denominato FL-DNA, nasce da uno studio promosso dall’IRCCS Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori di Meldola (Forlì-Cesena). Nel 2018 ha ricevuto il ‘Premio Innovazione Smau’.
Il test FL-DNA è un importante supporto alla diagnosi precoce del tumore del colon retto che gli specialisti di genetica molecolare oncologica del Centro Diagnostico Italiano propongono in associazione alla ricerca del sangue occulto nelle feci (FOBT), esame suggerito nel programma di screening previsto dalle più recenti linee guida dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica e applicato in molte regioni italiane
Lo screening prevede che uomini e donne in età compresa tra i 50 e i 69 anni facciano, innanzi tutto, la ricerca del sangue occulto (FOBT) nelle feci e, in caso di test positivo, si sottopongano alla colonscopia. Il test FL-DNA – attualmente non previsto dallo screening offerto dal SSN –
viene suggerito in associazione al test FOBT con un duplice scopo: acquisire maggiori informazioni circa la probabile presenza di CRC non intercettate da questo esame (in caso di test FOBT negativo e test FL-DNA positivo il paziente viene indirizzato alla colonscopia) e segnalare possibili infiammazioni non correlate al tumore ma che è necessario sottoporre alla valutazione del gastroenterologo.
“Ad oggi la ricerca del sangue occulto nelle feci – spiega Fulvio Ferrara, direttore del Servizio integrato di medicina di laboratorio e anatomia patologica del Centro Diagnostico Italiano – rappresenta il test di screening utilizzato per la diagnosi precoce del tumore del colon-retto. Tuttavia questo esame presenta un’importante prevalenza di risultati falsi positivi: nel 40% dei casi i pazienti positivi al test sangue occulto nelle feci, dopo aver effettuato ulteriori analisi, non risultano avere lesioni cancerose nel tratto del colon retto. Il sanguinamento può essere infatti dovuto a ulcere, diverticolosi, malattia infiammatoria intestinale, emorroidi o polpi benigni. L’analisi offerta dall’innovativo test FL-DNA riduce questi esiti ‘falsi positivi’ e le conseguenti indagini endoscopiche invasive come la colonscopia o la rettosigmoidoscopia, spesso temute dai pazienti per via della loro invasività”.