Valsugana Lagorai: verso un’eco destinazione
Lento. Sostenibile. Intelligente. Il turismo è cambiato. Lo sottolinea l’UNCEM, “come il 2016 è stato l’anno nazionale dei cammini, il 2017 l’anno nazionale dei borghi e il 2018 l’anno del cibo italiano, il 2019 è l’anno del turismo lento”. Un turismo dedicato a chi ama viaggiare a passo lento, quello tipicamente montano: passo lento e corto, verso l’alto! Lo dicono le antenne della BIT “il turismo lento e sostenibile guida, insieme all’innovazione, le tendenze sia in Italia sia all’estero”. E infine, lo sancisce la nascita del GSTC, un’organizzazione internazionale riconosciuta dall’UNWTO che certifica gli standard di riferimento globali, in materia di sostenibilità sociale, ambientale, culturale ed economica, per i tour operator.
Prima destinazione italiana ed europea a investire responsabilmente nella certificazione GSTC è la Valsugana Lagorai, territorio circondato dalle Dolomiti del Brenta e dalla Catena del Lagorai, ricco di boschi di conifere suggestivi, che si affaccia su specchi d’acqua certificati FEE, come i laghi di Levico e di Caldonazzo. Qui il turismo è consapevole e di qualità, volto a preservare l’ambiente naturale, ricercare l’equilibrio tra uomo e natura, nonché difendere l’identità culturale del luogo. “L’obiettivo della certificazione, che sarà rilasciata a maggio 2019, non è solo quello di avere un marchio voluto dall’Organizzazione mondiale del Turismo ma soprattutto quello di insistere sulla cultura del turismo dove tutti: residenti, operatori e parte pubblica si adoperano per creare sistema e per uno sviluppo turistico come futuro per la nostra Valsugana” così il presidente Denis Pasqualin in occasione della partecipazione alla Green Week, il festival della Green Economy, organizzato a Trento a inizio marzo. Valsugana Lagorai quindi come eco destinazione, ideale per chi ricerca un turismo da vivere a stretto contatto con la natura, in quota o in valle, nei laghi Bandiera Blu di Levico e Caldonazzo o sugli 80 km di pista ciclabile che collegano il Trentino al Veneto, per poi rigenerare l’organismo negli storici stabilimenti termali di Levico e Vetriolo dove l’Acqua Forte si presta alla cura di patologie artro-reumatiche, ginecologiche, dermatologiche o legate alle vie respiratorie.
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