Bleaching: per un sorriso bello e sano
Negli ultimi anni si è visto un aumento progressivo dei trattamenti estetici dovuto ad una nuova consapevolezza del valore sociale del sorriso. La Prof.ssa Magda Mensi, esperta in Odontoiatria di Top Doctors, ci parla dello sbiancamento dentale
Perché lo sbiancamento dentale è così richiesto?
Il sorriso diventa ogni giorno più importante nella nostra società e per questo motivo, negli ultimi anni, si è riscontrato un aumento di trattamenti estetici. In particolare, molti pazienti richiedono una visita odontoiatrica non per prevenzione primaria ma per migliorare l’estetica del sorriso. La prima tecnica di sbiancamento (da eseguire in casa con una mascherina notturna) fu introdotta da Haywood and Heymann nel 1989 e, nel corso degli anni, è stata perfezionata fino ad arrivare al metodo attualmente in uso.
Odontoiatria cosmetica e tooth whitening
Lo sbiancamento dentale, conosciuto anche come bleaching o tooth whitening, ha come obiettivo quello di schiarire il colore dei denti. Per poter valutare oggettivamente il colore dei denti che i nostri occhi riescono a distingue sono state identificate tre caratteristiche fondamentali:
- Tinta o tonalità: è il colore base del dente, può variare dal giallo al marrone e proviene dalla dentina;
- Croma: è l’intensità (saturazione) della tinta e può variare in base alla posizione del dente, al volume della polpa, alle abrasioni, allo spessore o alla densità della dentina e dello smalto;
- Valore: qualità dello smalto (che fornisce brillantezza al dente) rappresentata dalla quantità di grigio presente indipendentemente dalla tinta.
Perché lo smalto cambia colore?
Lo smalto dei denti può andare incontro a colorazione intrinseca ed estrinseca:
- Intrinseca: quando il materiale cromogeno è situato non solo nello smalto ma anche nella dentina. Questo tipo di colorazione può essere antecedente (fluorosi, malformazioni del tessuto, tetracicline) o conseguente (invecchiamento, traumi, rilascio di metalli) all’eruzione.
- Estrinseca: quando la colorazione è causata dal deposito di molecole sul biofilm posto sul dente o sullo smalto dello stesso.
Lo sbiancamento può essere eseguito in caso di pigmentazioni intrinseche ma, purtroppo, non sempre ha effetto: circa il 5% dei pazienti, infatti, non risponde positivamente al trattamento.
Da cosa dipende il successo della terapia?
I fattori che possono influire sul successo dello sbiancamento sono:
- Stile di vita: vizio del fumo o assunzione di sostanze pigmentanti come il tè o il caffè;
- Età: lo smalto si assottiglia con l’avanzare dell’età, lasciando trasparire la dentina sottostante;
- Tinta: i denti che hanno un colore base tendente al giallo ottengono maggiori risultati rispetto alle discromie che tendono al grigio;
- Ipersensibilità dell’agente sbiancante;
- Tempo di contatto del gel sullo smalto: è consigliata una bassa concentrazione di gel per poter effettuare una applicazione più lunga.
Come si sbiancano i denti?
Esistono due procedure di sbiancamento: una prevede l’utilizzo di perossido d’idrogeno al 25%, l’altra di perossido di idrogeno al 6% associata a terapia domiciliare notturna a base di perossido di carbammide al 16%. Il perossido di idrogeno agisce sulla matrice organica della dentina e dello smalto, scomponendo le molecole attraverso reazioni di ossido-riduzione in maniera da alterare il modo in cui il dente riflette la luce e facendolo apparire più luminoso. Il perossido di carbamide, invece, si decompone per liberare il perossido di idrogeno in un mezzo acquoso. Prima di entrambe le procedure è necessario formulare una diagnosi accurata ed analizzare la condizione orale del paziente per evitare i possibili effetti collaterali di queste sostanze (brucione e danni ai tessuti per l’perossido di idrogeno ed ipersensibilità dentale, infiammazione delle gengive per il perossido di carbamide). In generale, i risultati ottenuti da entrambe le tecniche sono soddisfacenti e il paziente può notare fin da subito il cambiamento. Sarà però necessario eseguire dei richiami di igiene professionale per supportare il paziente, rimuovere eventuali macchie di natura estrinseca e valutare la stabilità del risultato.
Perché rivolgersi ad un esperto?
Le tecniche odontoiatriche volte a migliorare l’aspetto estetico sono molto complicate per gli operatori, in quanto i pazienti hanno aspettative che non sempre possono essere raggiunte. Per questo motivo, lo sbiancamento dentale deve essere eseguito da personale esperto, con prodotti garantiti e su pazienti selezionati. La diagnosi e la fase di studio del caso sono fondamentali, come anche l’istruzione all’igiene domiciliare e la prevenzione secondaria da attuare con follow-up personalizzati. Rispettando questi fattori ed eseguendo correttamente la procedura, il paziente otterrà un risultato efficace, duraturo e privo di effetti collaterali irreversibili.