CoEHAR, Centro di Ricerca per la Riduzione del danno da Fumo dell’Università di Catania
CoEHAR, Centro di Ricerca per la Riduzione del danno da Fumo dell’Università di Catania, ha recentemente pubblicato una review che affronta il problema del fumo e diabete e pone le basi per delineare nuove e innovative soluzioni per la valutazione dell’impatto della sigaretta elettronica nel paziente diabetico fumatore.
Negli ultimi trenta anni i casi di diabete mellito sono più che quadruplicati e, secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità, il numero di persone affette da tale patologia è destinato a crescere raggiungendo 650 milioni nel 2040.
Numerosi studi, tra cui una recente meta-analisi composta da 88 studi, hanno dimostrato l’esistenza di una correlazione significativa tra il fumo e l’aumento del rischio di contrarre il diabete mellito. Pare, infatti, che i soggetti fumatori rispetto ai non fumatori corrano un rischio maggiore di sviluppare il diabete.
“Dato che molti pazienti con diabete continuano a fumare nonostante i noti rischi per la salute, una possibilità è quella di sfruttare le nuove tecnologie per il rilascio di nicotina quali strumenti sostitutivi molto meno dannosi delle sigarette convenzionali”, ha dichiarato Riccardo Polosa, direttore del CoEHAR e Professore Ordinario di Medicina Interna presso l’Università di Catania.
A tal fine è stato quindi lanciato un nuovo progetto di ricerca, “Diasmoke 2.0”, con l’obiettivo di valutare l’abitudine al fumo di quasi 1000 pazienti affetti da diabete. Questo progetto di ricerca viene condotto non solo in Italia, ma coinvolge anche soggetti fumatori di altri paesi, tra i quali Inghilterra, Pakistan e Polonia.
Nonostante il progetto sia ancora in fase iniziale, è già possibile affermare che i pazienti affetti da diabete, a fronte di una riduzione di peso e del conseguente miglioramento del compenso diabetologico, possano beneficiare dell’uso della sigaretta elettronica la quale consente ai pazienti di smettere di fumare senza che registrino tuttavia un aumento ponderale di peso con conseguente resistenza insulinica.