Mense scolastiche e ristorazione collettiva: lettera di SSNV al Ministero della Salute per correggere la proposta di linee guida
Il problema non riguarda soltanto la possibilità di scegliere un menù vegetale: se le nuove linee guida venissero approvate, nessuno avrebbe più il diritto di richiedere in mensa, all’ospedale o in altra struttura pubblica, un menù che rispetti le sue convinzioni etiche, culturali e religiose. Di fatto tutti sarebbero obbligati ad adeguarsi a un unico menù, definito “menù mediterraneo”, che contiene carne, pesce, latticini e uova. Le persone che desiderano includere i cibi vegetali ma escludere una o più categorie di prodotti animali non potrebbero più farlo.
A pagina 25 delle linee guida, gli autori dapprima dichiarano che c’è la necessità “di programmare diete che rispondano alle specifiche esigenze etiche, culturali, religiose di differenti gruppi”, ma, poche righe dopo, “consigliano” ai gestori delle mense di non concedere menù differenti da quello di riferimento – definito “dieta mediterranea” – se non in caso di patologie accertate. Consigliano infatti di: “nominare le tipologie di menu forniti solo con riferimento a patologie specifiche (dieta per celiachia, per intolleranza al lattosio, per diabete di tipo 2, ecc.)”.
Afferma la dottoressa Luciana Baroni, fondatrice e presidente di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana SSNV: “La nostra associazione si fa portavoce di milioni di persone in Italia la cui alimentazione si basa sui cibi vegetali. Abbiamo inviato una lettera aperta al Ministero della Salute lunedì 27 gennaio, ma non abbiamo ancora ricevuto risposta.”