FASE 2 E TRATTAMENTI DI PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA: IL SUD ITALIA RIPARTE IN TOTALE SICUREZZA
Nella fase 2 dell’emergenza sanitaria del COVID-19 i trattamenti di fecondazione assistita – sospesi durante il lockdown – ripartono ufficialmente a livello nazionale
Nelle regioni del sud Italia, e in Puglia in particolare, si registra a oggi un R0 stabilmente inferiore a 1: la ripresa dei trattamenti di PMA può quindi avvenire in piena sicurezza, senza ricorrere a costose indagini di screening preliminari
I laboratori dei centri di PMA possono operare con gli stessi standard qualitativi pre-emergenza: non vi sono più motivi per rimandare trattamenti per i quali il fattore tempo è determinante
Ne parliamo con Il Dott. Carone e la Dott.ssa Mariabeatrice Dal Canto
“Durante il picco di contagi, in Italia, i trattamenti di Procreazione Medicalmente Assistita – rientrati nel novero delle cure differibili e non urgenti – sono stati sospesi, soprattutto per evitare gli spostamenti intercomunali e intraregionali, nel rispetto del distanziamento sociale, e per non sovraccaricare le strutture sanitarie. Ora, con la fase 2 dell’emergenza sanitaria, i trattamenti vengono gradualmente ripresi, con la dovuta prudenza – a seguito del via libera del Centro Nazionale Trapianti e del Registro PMA dell’Istituto Superiore di Sanità – per non disattendere le aspettative delle coppie infertili che si sono rivolte con fiducia ai nostri centri.” spiega il Dottor Domenico Carone, Specialista in Ginecologia ed Ostetricia e Patologia della Riproduzione Umana e Responsabile Clinico della Clinica Eugin di Taranto. “Non essendoci evidenze robuste in letteratura scientifica circa la possibilità di trasmissione del virus attraverso il liquido seminale e gli ovociti, così come circa la trasmissione verticale madre/feto, non vi sono rischi specifici associati al COVID-19 nel sottoporsi ai trattamenti di fecondazione assistita omologa – con gameti della coppia – o con fecondazione assistita eterologa, con gameti di donatori”.
La Regione Puglia registra oggi un R0 stabilmente inferiore a 1: i trattamenti possono essere ripresi in assoluta sicurezza
R0 è il “numero di riproduzione di base”, che rappresenta il numero medio di infezioni secondarie prodotte da ciascun individuo infetto in una popolazione completamente suscettibile, ossia mai venuta a contatto con il nuovo patogeno emergente. Questo parametro misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva. Se l’R0 di una malattia infettiva è circa 2, significa che in media un singolo malato infetterà due persone. Quanto maggiore è il valore di R0, tanto più elevato è il rischio di diffusione dell’epidemia. Se invece il valore di R0 è inferiore a 1, come in Puglia, significa che l’epidemia può essere contenuta.[1]
“Nelle regioni del sud Italia, le cliniche di PMA possono riprendere i trattamenti in totale sicurezza, senza la necessità di sottoporre i pazienti a costose indagini di screening preliminari, in linea con quanto riportato dalle più autorevoli società scientifiche nazionali ed internazionali del settore.” spiega il Dott. Carone.“ Presso Clinica Eugin Taranto i trattamenti riprendono nel rispetto di norme estremamente rigorose circa l’accesso alla Clinica: pretriage telefonico-documentale informativo centralizzato e attento triage all’arrivo in Clinica. Queste misure cautelative consentono – per quelli che sono i dati epidemiologici registrati in Puglia – di impedire l’accesso a Clinica Eugin di pazienti infetti o che sono stati a stretto contatto con persone che hanno contratto il virus”.
I laboratori dei centri di PMA possono operare con gli stessi standard qualitativi pre-emergenza: non vi sono più motivi per rimandare trattamenti per i quali il fattore tempo è determinante
“Per le cliniche di PMA il laboratorio è un elemento strategico per la buona riuscita dei trattamenti e all’interno dei laboratori di Clinica Eugin tutte le procedure vengono svolte in estrema sicurezza e riportano i medesimi standard qualitativi registrati prima dell’emergenza sanitaria.” spiega la Dott.ssa Mariabeatrice Dal Canto, Direttrice dei Laboratori di Procreazione Medicalmente Assistita dei centri Clinica Eugin in Italia. “I pazienti che si rivolgono ai nostri centri possono contare su una attenzione rigorosa, volta a prevenire qualsiasi rischio di contagio in caso di fecondazione assistita omologa sia eterologa. Eugin garantisce gli stessi elevati standard qualitativi e livelli di sicurezza che offriva prima dell’emergenza sanitaria”.
“Alla diagnosi pre-ingesso, si aggiunge all’interno di Clinica Eugin Taranto l’attento utilizzo dei DPI da parte di pazienti e degli operatori, durante tutte le fasi del processo.” conclude il Dott. Carone. “L’atteggiamento responsabile dei futuri genitori ci ha colpito e ci consente oggi di cercare di recuperare – nel pieno rispetto delle norme di prevenzione e della corretta valutazione del rischio – tutto il tempo perso per effetto del lockdown, specialmente per quelle pazienti per cui il tempo rappresenta una variabile determinante rispetto al progetto di genitorialità”.