Preservare la fertilità nelle pazienti oncologiche
Dichiarazione dell’esperto
Dott.ssa Daniela Galliano: “I nostri 37 bambini nati dopo che le loro madri hanno vinto la battaglia contro il cancro sono un esempio di coraggio e speranza nella lotta al tumore”
Il cancro è una delle principali cause di morte nel mondo, un fardello enorme che affligge la società e che ancora oggi, nonostante i continui progressi nella ricerca, colpisce un gran numero di persone. Tra le diverse patologie oncologiche, il cancro al seno è il tumore più frequente nella popolazione femminile: viene diagnosticato a 1 donna su 8. Tuttavia, nonostante per le donne sia la principale causa di morte per cancro, la sopravvivenza dei pazienti aumenta ogni anno grazie alle terapie e ai progressi delle scienze.
“Le possibilità di sopravvivenza per le pazienti a cui è stato diagnosticato un cancro al seno oggi sono molto più alte rispetto a 20 anni fa. Diagnosticato precocemente, il cancro al seno ha una buona prognosi in un’alta percentuale di casi, quindi le donne in età fertile che devono concentrare le loro forze in questa battaglia meritano l’opportunità di avere la speranza di diventare madri in futuro. Per loro, il nostro programma gratuito «Madre dopo il cancro» apre una finestra sulla vita. I 37 bambini nati e gli 11 bambini che stanno per nascere, dopo che le loro madri hanno superato il cancro, sono un esempio di coraggio e speranza nella lotta al tumore”, ha affermato la Dott.ssa Daniela Galliano, Direttrice del centro IVI di Roma e Ginecologa esperta in Medicina della Riproduzione.
Da quando IVI ha lanciato questa iniziativa nel 2007, nell’ambito del suo forte impegno sociale, quasi 1.400 pazienti hanno vitrificato i propri ovociti prima di sottoporsi a trattamenti di chemio o radioterapia, che possono compromettere la fertilità.
Susanna è riuscita. Le è stato diagnosticato un cancro al seno nel 2012, ha approfittato del programma gratuito di preservazione della fertilità che IVI offre ai pazienti oncologici, ha superato la sua malattia ed ora è madre di Manuel.
“In quel momento, quando mi è stata data la notizia e hanno detto quelle tre fatidiche parole ‘cancro al seno’ ho pensato: ‘sto morendo’. Il mio mondo si è fermato di colpo. Ho pianto, ho metabolizzato e sono scesa dal treno con un solo obiettivo: sopravvivere”, ha raccontato Susanna.
Questa donna di 43 anni aveva un chiaro obiettivo: diventare madre in futuro. Al momento della diagnosi, a 36 anni e senza figli, ha dovuto ripensare al corso della sua vita.
“Ci siamo subito concentrati sull’affrontare la mia malattia il prima possibile, ma l’opzione di avere un figlio in futuro non è stata presa in considerazione in nessun momento. E quasi per caso, all’improvviso, tutti i miei sistemi di allarme si sono attivati: e se volessi diventare madre, un giorno? Per me la maternità era importante… Quando ho scoperto le opzioni che IVI offre alle donne nella mia situazione, con una dura battaglia davanti e un sogno a cui mi rifiutavo di rinunciare, una parte di me ha tirato un sospiro di sollievo “, ha aggiunto Susanna.
È importante conoscere le opzioni a disposizione per diventare madre o padre dopo il cancro. La diffusione e la consapevolezza al riguardo, non solo nell’ambito ginecologico ma in tutti gli ambiti coinvolti nella diagnosi e nella cura del cancro, aiutano i pazienti a prendere coscienza che questa è una reale, non remota, possibilità. È possibile diventare genitori dopo il cancro.
“Quando cade il divieto e il tuo oncologo ti dà il via libera, è molto emozionante. La paura c’è, ma quando vedi l’ecografia, vedi come cresce e come si evolve, la paura scompare. La maternità è un’energia che trascende, un potere che può affrontare e combattere qualsiasi cosa. E quando arriva tuo figlio, si sveglia la mattina e ti sorride e ti guarda come se guardasse Dio, ti commuovi e tutto ha un senso. Qualcosa per cui hai combattuto a lungo e che hai proprio lì tra le tue braccia. Il regalo più grande”, ha concluso.
“Come questa, ci sono molte storie di sogni che diventano realtà dopo aver superato la difficile lotta contro il cancro al seno. Loro, i nostri 37 bambini nati grazie a questo programma gratuito per pazienti oncologici, sono venuti al mondo per riempire di speranza le vite delle loro famiglie. Come IVI, ci impegniamo con tutte le nostre conoscenze e la nostra esperienza per farvi concentrare su ciò che conta davvero, la vostra battaglia per la vita. Il futuro è più vicino di quanto sembri”, ha affermato la Dott.ssa Galliano.