Pharma, biotech e medical device 2025: le professioni di domani

Secondo lo studio di Gi Group con ODM Consulting il Life Science è in forte evoluzione:
il 42% dei ruoli vedrà crescere la propria importanza nei prossimi 5 anni,
mentre solo 1 su 10 assisterà a un calo di questa (declino).

Business Development, Supply Chain, R&D, Digital ed Engineering & Technology le funzioni in espansione, anche a seguito dell’impatto Covid-19

 

 

Se è vero che la pandemia ha avuto e continua ad avere un impatto drammatico su alcuni settori produttivi, ve ne sono altri che non risentono allo stesso modo delle critiche conseguenze dell’emergenza sanitaria. Il settore Life Science, che già rappresenta il 10% del Pil nazionale e coinvolge circa 4.500 imprese e quasi 150.000 mila addetti nelle realtà Pharma, Biotech e Medical, continua a crescere. Questo quanto rileva la Star Matrix Life Science, uno studio sull’evoluzione delle funzioni e dei ruoli professionali realizzato da Gi Group, prima multinazionale italiana del lavoro, e ODM Consulting, società di consulenza HR del gruppo.

Dei 155 ruoli complessivamente analizzati nella ricerca, il 42% registrerà una crescita nei prossimi 3/5 anni, il 47% resterà stabile e solo l’11% invece vedrà un declino.

I ruoli e le professioni che, sulla base dell’analisi condotta, cresceranno riguardano la funzione Business Development e Supply Chain (100%), R&D e Digital (93%), Engineering & Technology (81%). Boris Errani, Division Manager Lifescience di Gi Group spiega: “Nel 2020, anno molto particolare, abbiamo registrato un aumento della domanda di profili nel Life Science del 50%, ma prevediamo che questo trend continui, soprattutto riguardo professionalità altamente qualificate, che prevedono percorsi di studio scientifici ed ingegneristici oltre a quelli maggiormente improntati allo sviluppo del business. Riteniamo cruciale, anche a fronte di eventi imprevisti come la crisi sanitaria in corso, assicurare up-skilling e re-skilling di tutto il personale del settore rafforzando le capacità tecniche, digitali, ma anche le cosiddette soft skill, come negoziazione, integrità, ascolto, analisi e sintesi, flessibilità e gestione dello stress”.

La ricerca è stata presentata all’interno di un evento phygital dal titolo “Il futuro delle professioni nel settore Life Science” organizzato da Gi Group negli spazi Mind in collaborazione con ODM Consulting, Arexpo, Confindustria Dispositivi Medici e ALISEI.

Gli altri trend del settore emersi dalla ricerca: aumento della spesa e dell’attenzione alla salute da parte dei privati e del pubblico; la necessità di andare verso l’”ultra fast innovation”; ossia un rapido aumento della digitalizzazione per sviluppare nuovi farmaci e terapie, automatizzare i processi produttivi, sviluppare la telemedicina e abilitare relazioni multi-channel; emersione nel farmaceutico della figura del PRRC (Personal Responsible for Regulatory Compliance), cui viene affidata la responsabilità di supportare il fabbricante in tutte le azioni che questo deve compiere per ottemperare alle normative.

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