Venerdì 12 marzo all’Accademia di Medicina di Torino: la seduta scientifica on line “Le reazioni da ipersensibilità ai vaccini”
di Piergiacomo Oderda
Venerdì 12 marzo alle 17.30, l’Accademia di Medicina di Torino organizza una
seduta scientifica on line dal titolo “Le reazioni da ipersensibilità ai vaccini”.
Introduce l’incontro Umberto Dianzani, socio dell’ Accademia di Medicina e
Professore di Immunologia presso l’Università del Piemonte Orientale. Il
relatore sarà Giovanni Rolla, Direttore del reparto di Allergologia e
Immunologia clinica presso l’Ospedale Mauriziano a Torino.
Si potrà seguire l’incontro collegandosi al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
Aldo Primicerio intervista il prof. Rolla per Quotidiano Medicina e presenta un
dato numerico, nel 2019 su 23 milioni di dosi somministrate di vaccini di ogni
tipo, sono state 6757 le segnalazioni di reazione (0,2%, 11,2 ogni cento mila
abitanti).
Il prof. Giovanni Rolla, spiega come gli enti regolatori sollecitino i soggetti che
ricevono il vaccino a fare segnalazioni («cosa che avviene meno per i
farmaci»). Dal punto di vista immunologico, si tratta di fenomeni di
“reattogenicità”. Quando si riceve un vaccino, si riceve «una sorta di
simulazione della malattia infettiva che vogliamo combattere. Le cellule del
sistema immunitario che registrano l’ingresso dell’”intruso” hanno una piccola
risposta infiammatoria». Il soggetto si accorge del dolore nella sede di
iniezione, può comparire dopo qualche ora un arrossamento, un gonfiore che
potrebbe durare anche per un paio di giorni. Con vaccini più “reattogeni” si può
avere un malessere simil influenzale. Il vaccino anti Covid coinvolge dolori
muscolari, «sono fenomeni che non devono impensierire», è bene che il
soggetto ne sia a conoscenza ma non si deve allarmare.
Un secondo dato proposto dal giornalista riguarda 7337 segnalazioni su
1.564.090 somministrazioni di vaccino anti Covid, per il 92,4% riferite ad
eventi non gravi. «Questo vaccino ci coglie in un momento di ansia della
popolazione, di generale attenzione a quello che succede». Nel mondo, le
somministrazioni per il Covid sono 200 milioni, 30 milioni negli Stati Uniti, «per
fortuna il mondo è collegato!». Sono in linea con le reazioni reattogene, dolore
nella sede di iniezione, rossore, artromialgia. Queste reazioni appaiono più
accentuate nella seconda somministrazione, il Ministero si sta orientando verso
un’unica somministrazione. «La stragrande maggioranza rientra nelle normali
reazioni del sistema immunitario. Sono transitorie e non lasciano nessuna
patologia residua». Aldo Primicerio accenna ai medici di famiglia che si sono
messi a disposizione delle Autorità sanitarie per effettuare la vaccinazione.
Tuttavia, spesso gli studi medici sono spartani e il medico è da solo. Quando
viene somministrato un farmaco per via parenterale (iniezione intramuscolo, il
vaccino non fa eccezione), devono sussistere le condizioni per osservare il
soggetto per un minimo di quindici minuti. Le reazioni gravi di ipersensibilità o
anafilassi sono rarissime. Il soggetto diventa rapidissimamente arrossato,
tossisce, ha la sensazione di mancanza di respiro. L’intervento immediato
consiste nella somministrazione di adrenalina, il primo rimedio che rende la
reazione controllata in tempi rapidissimi. Il Medico di Medicina Generale può
collaborare alla vaccinazione della popolazione ma deve operare in un
ambiente dove sia possibile l’osservazione, se ha l’aiuto di un collega o di
personale infermieristico.
L’ultima domanda dell’intervista riguarda le Linee guida. Quando il soggetto si
presenta per ricevere un vaccino non deve essere sotto patologia acuta, in
stato febbrile. Tutte le allergie che comportano una sintomatologia lieve o
moderata (rinite allergica, asma bronchiale, allergia ai farmaci) non richiedono
un’attenzione particolare se non quella dell’osservazione. Nell’anamnesi
(domande che il medico pone al paziente) si chiede se il soggetto abbia
manifestato reazioni gravi alla somministrazione di un precedente vaccino o
farmaco per via intramuscolare. Per “gravi” si intendono reazioni immediate di
tipo anafilattico che comportano la comparsa di arrossamenti, difficoltà
respiratorie. Sono casi veramente rari. Nel vaccino anti Covid non sono
contenuti residui di alimenti (uova, latte, vaccini).