Agroalimentare made in Italy, il settore supera la prova Covid: nel 2020, il comparto vale 522 miliardi di euro e rappresenta il 15% del PIL italiano.

Benessere e sostenibilità, alla base delle scelte del consumatore
 Nel 2020 il sistema agroalimentare resiste al Covid: in Italia, il settore vale 522  di euro e
rappresenta il 15% del PIL;
 Dalla produzione al commercio, passando per l’intera filiera di approvvigionamento: la pandemia ha
coinvolto e sconvolto il comparto eno-gastronomico italiano, accelerando la digitalizzazione del
Food and Beverage e facendo crescere in maniera esponenziale il Food Delivery;
 Ma quali sono i principali trend del Food in Italia? Un consumatore su due (il 54%) sceglie
un’alimentazione più sana nel 2020 rispetto a 10 anni fa, mentre oggi più della metà degli italiani (il
55%) quando sceglie un viaggio ha come principale motivazione l’enogastronomia.

 

 

 

 

 

 

A un anno dallo scoppio della pandemia il settore agroalimentare made in Italy
supera la prova Covid: infatti, nel 2020 il comparto vale 522  di euro rappresentando ben il 15% del
PIL italiano 1 . Si tratta di un comparto strategico per il sistema Paese, con un giro d’affari che coinvolge
740.000 aziende agricole, oltre 330.000 realtà nella ristorazione, ben 230.000 punti vendita al dettaglio,
70.000 industrie alimentari e 4 milioni di lavoratori 2 . Ecco quanto è emerso oggi dalla X edizione del
Seminario “Food, Wine & Co”, l’evento che dal 2012 valorizza l’eccellenza delle realtà italiane nel settore
agroalimentare ed eno-gastronomico.
Organizzato dal Master in Economia e Management della Comunicazione e dei Media dell’Università di
Roma “Tor Vergata”, il Seminario dal titolo “Food, Wine & Co. Food sustainability. Dal marketing al
prodotto, ai territori e alle persone d’eccellenza” si è tenuto in occasione di Welfair – Il benessere in fiera,
un grande evento digitale organizzato da Fiera di Roma e dedicato ai temi del benessere e della salute. Il
concept di Food, Wine & Co. è stato ideato nel 2012 da Simonetta Pattuglia, Direttore del
Master in Economia e Management della Comunicazione e dei Media, Curatrice dell’evento
e Paola Cambria, Direttore Comunicazione e Giornalista eno-gastronomica.
“Per il decimo anniversario di Food, Wine and Co abbiamo coinvolto i protagonisti del settore industriale,
agricolo e di trasformazione alimentare, che hanno approfondito, in ottica marketing e comunicazione,
cinque mega-trends del Food italiano quali: i cambiamenti del comparto negli ultimi dieci anni, il cibo come
fonte di benessere, il valore del turismo eno-gastronomico in Italia, la sostenibilità come driver d’acquisto
per il consumatore e le nuove sfide del marketing e della comunicazione” commenta la prof.ssa Simonetta
Pattuglia, Docente di Marketing e Comunicazione, Curatrice di Food, Wine e Co. e Direttore del Master in
Economia e Management della Comunicazione e dei Media presso l’Università di Roma Tor Vergata.

FOCUS 1: CINQUE SCENARI DEL SETTORE FOOD & BEVERAGE IN ITALIA
Negli ultimi dieci anni diversi cambiamenti hanno coinvolto e “sconvolto” il comparto agro-industriale ed
enogastronomico italiano, primo fra tutti la pandemia da Covid-19: dalla produzione al commercio,
passando per l’intera filiera di approvvigionamento, nulla è più come prima. Da un lato, il lockdown ha
accelerato fenomeni quali la digitalizzazione del Food & Beverage 3 e fatto crescere in maniera esponenziale
il Food Delivery, per un giro d’affari nel 2020 di 706 milioni di euro pari al +19% sul 2019 4 . Al tempo stesso,
la fame ha subito un’accelerazione nell’ultimo anno: per questo motivo, i Paesi membri dell’Unione
Europea si stanno impegnando per raggiungere l’obiettivo “Zero Hunger” (Fame Zero), il secondo obiettivo
dell’Agenda 2030, attraverso la trasformazione dei sistemi alimentari 5 .
Il secondo mega-trend del Food italiano, analizzato in occasione del seminario “Food, Wine & Co. Food
Sustainability”, è incentrato sulla dimensione del cibo in rapporto ad uno stile di vita sano, ispirato al
benessere e alla salute. Non a caso, 1 consumatore su 2 (il 54%) sceglie un’alimentazione più sana nel 2020
rispetto a 10 anni fa, prediligendo cibi biologici 6 e, in generale, si dà maggior attenzione al cibo come
fattore fondamentale di wellness, salute e prevenzione 7 . Il cibo del futuro, invece, è plant-based: si stima,
infatti, che il consumo di prodotti a base vegetale crescerà del 20% entro il 2024 8 .
Per quanto riguarda lo scenario del turismo eno-gastronomico in Italia, più di due terzi delle persone (69%)
si aspettano che il settore dei viaggi offra opzioni più sostenibili e dichiarano di voler visitare mete
alternative al di fuori dell’alta stagione (51%) anche per evitare il sovraffollamento (48%) 9 .

Inoltre, secondo i dati del Rapporto sul Turismo Enogastronomico 2021, se nel 2016 solo il 21% degli
intervistati aveva svolto almeno un viaggio con principale motivazione legata all’enogastronomia, nel 2018
la percentuale è cresciuta al 30%, nel 2019 al 45%, sino al 55% nel 2021. E oggi? Più della metà degli
italiani sceglie un viaggio in base al gusto!
Ma la chiave per restare competitivi nel futuro è la sostenibilità: secondo uno studio McKinsey del 2021, il
16% dei consumatori è pronto a pagare di più per comprare alimenti eco-sostenibili, mentre, relativamente
ai prodotti, il 22% degli oltre 120 mila prodotti 10 riporta in etichetta un claim sulla sostenibilità, per un giro
d’affari che supera i 10 miliardi euro e registra un +7,6% nel 2020 sul 2019. Inoltre, il 30% dei prodotti
presenta indicazioni su come smaltire le confezioni 11 .
In ottica marketing e comunicazione, conclude la prof.ssa Pattuglia “Il food and wine rientra a pieno titolo
nel settore Entertainment allargato: riesce infatti a mettere insieme turismo, shopping, attività di
divertimento domestico in cucina e nel living delle proprie abitazioni, televisione, cinema, serie in streaming,
festival, eventi, dalle expo alle sagre; diventano infine sempre più importanti i social media e il ruolo dei
food Influencer” come i dati dimostrano 12 . E, in un’epoca di paura e incertezze, i consumatori, soprattutto
quelli appartenenti alle nuove generazioni, chiedono sempre più trasparenza e sincerità alle aziende: più
attenzione all’origine dei prodotti, alla tracciabilità e alle filiere controllate.

 

 

1 ANSA, 2021; CIA, 2021.
2 Coldiretti, 2021.

3 Studio Reply, 2021.
4 Osservatorio eCommerce b2C, 2020.
5 Pre-summit, Nazioni Unite, Luglio 2021.
6 International Food Information Council, 2021.
7 FMSI, CREA, 2020.
8 Indagine Innova Marketing Inside, 2021.
9 Booking.com, 2020.

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