I NEONATI CON L’ITTERO SI CURANO A CASA. PROGETTO PILOTA AL POLICLINICO ABANO TERME
L’iniziativa, realizzata grazie alla donazione di una lampada portatile per fototerapia di ultima generazione da parte del Lions Club Abano – Terme Euganee, è stata presentata a Roma al 22° congresso nazionale Agorà della SIMP – Società Italiana di Medicina Perinatale
Al Policlinico Abano Terme i neonati che sviluppano l’ittero possono essere curati a casa ed evitare il ricovero in pediatria. L’Unità Operativa di Ostetricia e la Neonatologia della struttura che ha sede nella città veneta hanno messo a punto un progetto pilota che prevede l’impiego al domicilio di una lampada per fototerapia a fibre ottiche di ultima generazione donata dal Lions Club Abano – Terme Euganee. L’iniziativa, avviata durante il lockdown, è stata recentemente presentata a Roma al 22° congresso nazionale Agorà della SIMP – Società Italiana di Medicina Perinatale. Durante l’evento formativo è stata presentata una relazione su 20 casi di bambini trattati nelle loro culle, dopo la formazione dei genitori all’utilizzo del dispositivo. L’esperienza riferita dalle famiglie è stata altamente positiva.
“Nei primi giorni dopo la nascita – spiega il professor Vincenzo Zanardo, responsabile della Neonatologia – una quota significativa di neonati può diventare itterico, ossia presentare una sfumatura gialla della cute. L’ittero è per lo più una condizione fisiologica a risoluzione spontanea nella fase di adattamento alla vita extrauterina. La storia riferisce che un’infermiera nell’Ottocento avesse notato come l’esposizione solare dei piccoli ne favorisse la risoluzione. Attualmente, si fa uno screening dopo la nascita in tutti i neonati e una percentuale non irrilevante di questi con ittero più importante, ma per il resto sani, necessita di trattamento, non a caso con lampade che sfruttano proprio particolari lunghezze d’onda della luce solare”.
Questa tecnica terapeutica, definita fototerapia, ha avuto una rapida diffusione nei punti nascita dei bambini a termine e prematuri e anche un’evoluzione tecnologica negli ultimi decenni anni.
“Desideriamo ringraziare il Lions Club Abano-Terme Euganee – sottolinea Zanardo insieme al dottor Gianluca Straface, direttore dell’U.O. di Ostetricia – il suo presidente Lorenzo Viscidi e il past president Maurizio Holler, che ha attivato il service, per questa importante donazione che ha consentito a tante famiglie di vivere con maggiore serenità la nascita del loro piccolo, soprattutto in piena pandemia, ed evitare un periodo di degenza in un reparto pediatrico. Visti i risultati positivi, proseguiremo con questa attività al domicilio in modo da realizzare, con i dati che raccoglieremo, una pubblicazione scientifica”.
Il desiderio più grande per una neomamma è tenere con sé il bambino, prendersene cura tra le mura domestiche e ricongiungersi con gli altri componenti del nucleo familiare. Il progetto pilota del Policlinico Abano ha come obiettivo anche di evitare la preoccupazione di una temporanea separazione dal proprio figlio. “La fototerapia neonatale – aggiunge Straface – può rappresentare un momento di stress psico-emozionale per la neomamma, che magari vede sfumare la dimissione con il suo bambino, per una contingenza non prevedibile e in un momento critico in cui assume il ruolo di madre e di nutrice. La fototerapia in molti centri viene infatti effettuata con il ricovero del neonato in Reparto Pediatrico, lontano dalla madre. Una condizione, questa, che rende precario il contatto madre-neonato e affievolisce il bonding, quel legame innato e istintivo che porta il neonato a un bisogno immediato di contatto con la sua mamma.
Non ultimo, il prolungarsi della degenza della madre con il suo bambino fa aumentare i costi sociali e sanitari”.
Il service
Una donazione, quella dell’apparecchiatura per la fototerapia a domicilio, che ha una lunga storia. “E’ stata una bella sfida raccogliere i fondi per l’acquisto della lampada per fototerapia a fibre ottiche – ricorda il notaio Maurizio Holler, presidente del Lions Club Abano Terme Euganee nell’anno 2014-2015 in cui è stato realizzato il service – ma l’idea di un concerto con l’Orchestra del Conservatorio Cesare Pollini di Padova nella bellissima cornice dell’Abbazia di Praglia è stata vincente. Il Lions Club Abano Terme Euganee è riuscito, con il ricavato del concerto, a realizzare questo importante service. E’ un grande orgoglio per me e per tutto il Club vedere la scia di bene che ne è scaturita, soprattutto in questo momento così difficile, per noi Lions ancora più preziosa perché si diffonde ad Abano e nel territorio Euganeo, ossia là dove il Lions Club Abano Terme Euganee concentra le sue attività benefiche”.
La nascita in tempo di Covid
Il periodo di pandemia causata dal Covid-19 ha portato molte limitazioni sul piano sanitario, particolarmente rilevanti per la donna che si reca in ospedale per la gravidanza e il parto, che si riflettono anche successivamente. Il partner e i familiari sono per lo più esclusi dal percorso nascita, dal travaglio e dal parto e persino nel puerperio. L’ittero del neonato e l’ospedalizzazione che si protrae in tempo di lockdown rappresentano così un ulteriore motivo di stress per la diade madre-neonato e di disagio parentale.
La fototerapia domiciliare, come hanno spiegato al congresso SIMP l’ostetrica Carlotta Bucci e l’infermiera Rita Maione, è stata molto gradita dai genitori dei neonati con ittero, perché risultata efficace nella quasi totalità dei casi in cui è stata utilizzata e ha potuto ridurre la degenza in ospedale della neo-madre e del suo bambino, favorendo il benessere psico-relazionale del pronto ricongiungimento familiare.
“Questo progetto – concludono gli specialisti Zanardo e Straface – si inserisce nella lunga tradizione di cura che caratterizza il Policlinico Abano Terme in questo ambito. Nella nostra struttura, infatti, vengono applicati da tempo innovativi criteri di assistenza per la diade madre-neonato, che mirano alla massima sicurezza coniugata con un’ospedalizzazione breve. Questa metodica, che ha trovato di recente interessanti applicazioni anche in USA e in Inghilterra, è promettente anche per l’Italia con altrettanti potenziali vantaggi sul piano sanitario, economico e sociale”.