Nuovi dati a supporto dell’efficacia del vaccino adiuvato nel ridurre il tasso di ricoveri e i costi sanitari correlati all’influenza stagionale nella popolazione anziana
Seqirus – società del gruppo CSL Limited e leader globale nella prevenzione dell’influenza – annuncia oggi nuove evidenze “real-world” (RWE) a sostegno dell’efficacia relativa del vaccino trivalente adiuvato (aTIV, adjuvanted trivalent vaccine), rispetto ai vaccini antinfluenzali trivalente (TIV) e quadrivalente (QIV) non adiuvati a dosaggio standard. I risultati dimostrano sia la capacità del vaccino di ridurre gli esiti correlati all’influenza nel corso di 18 stagioni influenzali in Italia1 che il costo/efficacia del vaccino quadrivalente adiuvato stagionale (aQIV) in Spagna e Francia.2,3 Questi dati sono stati presentati all’8° Conferenza dell’European Scientific Working Group on Influenza (ESWI), svoltasi in modalità virtuale dal 4 a 7 dicembre 2021.
L’adiuvante MF59 è concepito per aiutare il sistema immunitario degli anziani indebolito dall’età4 e rafforzare la risposta alla vaccinazione antinfluenzale, senza dover aumentare la quantità di antigene.5 Il vaccino antinfluenzale adiuvato è inserito in numerosi programmi nazionali di immunizzazione nel mondo e contribuisce a proteggere dall’influenza le persone di questa fascia di età.
“Nelle persone a partire dai 65 anni di età l’invecchiamento immunologico o biologico può rendere più difficile per l’organismo sviluppare un’adeguata risposta immunitaria alla vaccinazione antinfluenzale. Attualmente a livello globale le persone al di sopra dei 65 anni sono circa 727 milioni, una cifra che si prevede raddoppierà entro il 2050”, ha affermato Gregg Sylvester, MD, Chief Medical Officer Seqirus.6 “I dati presentati alla conferenza ESWI 2021 forniscono nuove evidenze a favore dell’uso dei vaccini antinfluenzali adiuvati in questa popolazione”.
I nuovi dati dello studio indipendente condotto in Italia da Lapi et al., nel corso di 18 stagioni influenzali consecutive (dal 2001/02 al 2018/19), hanno evidenziato l’efficacia relativa del vaccino antinfluenzale trivalente adiuvato (aTIV) rispetto aivaccini trivalente (TIV) e quadrivalente (QIV) non adiuvati a dosaggio standard nei confronti delle ospedalizzazioni per tutte le cause o per cause respiratorie negli adulti a partire dai 65 anni di età.1 I risultati di questo studio hanno dimostrato che aTIV era associato a un rischio di ospedalizzazione inferiore del 12% e ad un rischio di ospedalizzazione per malattie respiratorie inferiore del 37% rispetto a TIV e QIV.1
Questo studio era soggetto alle limitazioni tipiche associate alle analisi retrospettive di coorte.
È stato inoltre presentato alla conferenza un altro studio che ha utilizzato un modello ad albero decisionale, calibrato per stimare i costi e i benefici correlati all’influenza derivanti dall’utilizzo di aQIV e del vaccino influenzale quadrivalente ad alto dosaggio (QIV-HD). Nell’arco di un anno, i risultati suggeriscono che in Spagna l’uso di aQIV possa determinare un aumento degli anni di vita in condizioni di buona salute (QALY), nonché sostanziali risparmi sui costi.2
Nello specifico, la vaccinazione con aQIV negli anziani aiuterebbe a prevenire 4.141 casi sintomatici di influenza, 759 visite ambulatoriali, 441 ricoveri e 25 decessi all’anno, con un aumento di 211 anni di vita aggiustati per la qualità (QALY) e notevoli risparmi sui costi rispetto a QIV-HD.2 Dal punto di vista del payor e della società, nel modello sono stati stimati rispettivamente circa €63 e €64 milioni di risparmio.2
“In Spagna, nel 2020 una persona su cinque aveva 65 anni o più, e si prevede che questa percentuale aumenterà nei prossimi anni”, ha dichiarato Sergio Marquez-Pelaez dell’Università Pablo de Olavide di Siviglia e co-autore dello studio.7 “I dati presentati alla conferenza ESWI forniscono informazioni utili per i decisori responsabili delle normative spagnole sull’influenza”.
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’influenza stagionale può provocare da 290.000 a 650.000 decessi per cause respiratorie ogni anno.8 L’OMS raccomanda la vaccinazione annuale come il metodo più efficace per prevenire l’influenza, soprattutto nelle persone a più alto rischio di complicanze influenzali, come i soggetti di età superiore ai 65 anni.9
L’influenza è una malattia respiratoria stagionale comune e contagiosa, che in alcune persone può causare gravi malattie e complicazioni potenzialmente fatali.10 L’influenza può determinare l’insorgenza di sintomi clinici variabili da una malattia respiratoria da lieve a moderata fino a gravi complicazioni, ospedalizzazione e, in alcuni casi, morte.10 Poiché la trasmissione può verificarsi un giorno prima che si sviluppino i sintomi, e fino a 5-7 giorni dopo la contrazione della malattia vera e propria, l’influenza è considerata altamente contagiosa.10 Secondo le stime del CDC(Centers for Disease Control and Prevention), durante la stagione influenzale 2019/20 negli Stati Uniti ci sono stati circa 380.000 ricoveri correlati all’influenza.11 Il CDC raccomanda la vaccinazione annuale a partire dai 6 mesi di età in assenza di controindicazioni.12 Poiché occorrono circa 2 settimane dopo la vaccinazione perché l’organismo sviluppi gli anticorpi necessari a proteggersi dall’infezione da virus dell’influenza, si raccomanda che le persone vengano vaccinate in modo preventivo, prima cioè che l’influenza inizi a diffondersi nelle rispettive comunità.12 Il CDC raccomanda che le persone si vaccinino entro la fine di ottobre.12