Tante verdure, acqua a piccoli sorsi e l’insegnamento di Confucio: “Hara Hachi bu”
Troppo cibo e sedentarietà durante le feste, ecco come ripartire.
Per i 4 italiani su dieci* che dopo le vacanze di Natale si metteranno a dieta, i rischi
sono dietro l’angolo per colpa delle drastiche scelte che verranno fatte nel tentativo di perdere peso
velocemente: digiuni senza metodo, fretta e impazienza, eliminazione totale dei carboidrati, allenamenti
sbagliati possono causare danni al benessere fisico e alla linea. Di questo ci informa Federica Almondo,
specialista in Scienze dell’Alimentazione e co-fondatrice di Cerva 16, il primo centro in Italia di medicina del
benessere con sede a Milano San Babila.
“Mi occupo di nutrizione da molti anni e seguo da vicino diverse persone che hanno la necessità di mantenere
forma e performance sempre al top (amministratori delegati, imprenditori, conduttori televisivi, sportivi,
soprattutto donne)” spiega la Dottoressa Almondo. “A settembre e gennaio di ogni anno mi ritrovo
regolarmente a contrastare le diete fai-da-te, fatte nella convinzione di smaltire velocemente i chili di troppo
ma che, al contrario, causano spesso seri danni destinati a risolversi solo dopo molti mesi di impegno e lavoro.
Per questo motivo, a tutte le persone che sentono la necessità di porre rimedio a periodi di eccessi alimentari
e di sedentarietà smaltendo peso e tossine accumulate, consiglio sempre una regola alimentare molto
semplice: abbondare con le verdure, sorseggiare molta acqua a temperatura ambiente e a piccoli sorsi
nell’arco della giornata e seguire l’insegnamento di Confucio: “hara hachi bu”, che si traduce letteralmente
in “mangia fino a quando sei pieno otto parti su dieci”. Dopo una o due settimane, se l’esigenza di perdere
peso è ancora molto sentita, è opportuno mettersi nelle mani di un nutrizionista esperto”.
Le verdure consentono di raggiungere più facilmente il segnale di sazietà, migliorano il transito intestinale
e riducono il picco glicemico; l’acqua bevuta a piccoli sorsi durante tutto l’arco della giornata consente una
reale idratazione delle cellule; l’insegnamento di Confucio ci spiega che la varietà è l’aspetto fondamentale,
e che tutti i cibi sono importanti per il nostro benessere fisico. Più semplicemente ancora, dopo periodi di
eccessi è opportuno ridurre le quantità e con esse l’introito calorico di circa il 20%-30%.
A queste indicazioni di massima è importante aggiungere anche altri suggerimenti più conosciuti ma spesso
trascurati: ridurre il consumo di sale che causa ritenzione idrica; eliminare il caffè che affatica il fegato; evitare
i grassi animali e idrogenati più faticosi da digerire; ridurre le proteine animali ricche di grassi; eliminare gli
zuccheri aggiunti e ridurre il glutine che sono rispettivamente infiammatori e allergizzanti; limitare il latte e
i derivati che sono ricchi di grassi e, infine dimenticare gli alimenti confezionati.
Come co-fondatrice del centro, Federica Almondo ha messo la nutrizione alla base del metodo Cerva 16, un
metodo unico e innovativo che si ispira alle Blue Zone, le aree del mondo col primato di longevità sana e
attiva, e che si prefigge salute e benessere fisico e mentale delle persone indipendentemente dalla loro età.
Profilo Cerva 16
Cerva 16, il primo centro di medicina funzionale anti-aging in Italia, propone un metodo nuovo che nasce
dagli studi sulle Blue Zone, le 5 zone del mondo col record di longevità attiva, si fonda sui principi
della medicina funzionale rigenerativa e anti-aging. Una medicina olistica che guarda alla persona e
all’intero organismo; che ricerca l’origine profonda dei problemi e che si prefigge la prevenzione a
lungo termine.
Per raggiungere questo obiettivo, gli specialisti di Cerva 16 si curano delle 4 leve principali del benessere
fisico, mentale ed estetico, immediato e di lungo periodo: alimentazione, attività fisica, gestione dello
stress, equilibrio ormonale. Lo fanno partendo dall’ascolto, perché ogni persona ed ogni “caso” non é uguale
a nessun altro. Lo fanno con protocolli unici e con terapie innovative che nascono dalla miscela di oltre 200
anni di esperienza clinica e di tecniche e tecnologie d’avanguardia
- 4 italiani su 10 a dieta
Con lo stop forzato per la pandemia a veglioni, concerti in piazza, discoteche e viaggi, la festa si è spostata a
tavola con un tour de force enogastronomico che ha portato aumenti di peso fino a 2 chili per effetto del
consumo di circa 15mila-20mila chilocalorie. E’ quanto stima la Coldiretti in occasione del rientro al lavoro
della stragrande maggioranza degli italiani a conclusione del periodo di feste di fine anno segnate
dall’emergenza Covid. Il risultato è che quasi quattro italiani su dieci (39%) secondo Coldiretti/Ixe’ pensano
di tornare in forma con un periodo di dieta prevedono per smaltire gli eccessi delle feste dopo che dalle
tavole degli italiani sono già spariti 67 milioni di chili tra pandori e panettoni, 85 milioni di bottiglie di
spumante, 20mila tonnellate di pasta, 6,5 milioni di chili tra cotechini e zamponi e frutta secca, pane, carne,
salumi, formaggi e dolci per un valore complessivo di 5,1 miliardi di euro, solamente tra il pranzo di Natale
e i cenoni della Vigilia e di Capodanno.
(Fonte Coldiretti 09/01/2022)