Oltre 145 aziende di Sardegna, Lazio e Calabria riunite nel progetto per l’olivocoltura di qualità. Presentati oggi a Villacidro (SU) i risultati del programma europeo di sostegno
Sono 145 le aziende selezionate – 65 in Calabria, 40 in Sardegna e 40 nel Lazio – di almeno un ettaro ed un minimo di 100 piante ciascuna, per un totale di oltre 800 ettari di terreno coltivato ad uliveto coinvolte nel progetto europeo promosso dalla OP Associazione Olivicola Cosentina i cui risultati sono stati presentati oggi a Villacidro, nel quadro del Programma Europeo di Sostegno sul REG UE 611/14.615/14 e smi annualità prima 2021/2022.
Tra i risultati più significativi, la messa a punto di un disciplinare omogeneo per la coltura integrata, rispettoso delle regole dettate dal Ministero dell’Agricoltura e delle normative regionali per Calabria, Lazio e Sardegna, valido per tutte e tre le Regioni. Le 145 aziende coinvolte sono state seguite da tecnici registrando su un Quaderno di Campagna tutte le operazioni colturali messe in atto nel percorso, in relazione allo stato vegetativo delle piante, in osservanza di quanto scritto nel disciplinare.
L’evento si è aperto con i saluti di Federico Sollai, Sindaco di Villacidro, Dario Piras, Vice Sindaco e Assessore Agricoltura Villacidro, Piero Maieli, Presidente Commissione Agricoltura e Industria Regione Sardegna, Tenente Francesco Capul, Comandante Stazione Carabinieri Villacidro, Gianluca Perdisci Comandante Polizia Municipale Villacidro, Carlo Gallozzi Presidente OP Lazio le Badie, Giovanni Lo Bello Vice Presidente Nazionale Terraviva (CISL), Gavino Carta, Segretario Generale CISL Sardegna, Agostino Usula, Presidente Terraviva Sardegna e Mons. Roberto Carboni, Vescovo Diocesi Ales Torralba. E’ seguita la presentazione dei risultati del progetto e delle sue prospettive con Alfonso Ruffo, Responsabile Tecnico OP Associazione l’Olivicola Cosentina e coordinatore del progetto consorziale, Nicola Solinas, Presidente OP Le Badie Sardegna, Martino Muntoni, Direttore Servizio per la Ricerca nella Filiera Olivicola e Viticola AGRIS regione Sardegna, Pierpaolo Arca, Tecnologo alimentare, Efisio Sanna, Agenzia Laore Sardegna, Massimino Magliocchi, Presidente Consorzio IGP Olio di Calabria, Ermanno Comegna, Economista.
“In Sardegna, come nelle altre regioni coinvolte nel progetto, dopo la drammatica fase pandemica che ha allontanato le persone dal partecipare alla vita e alle attività associative, con quest’iniziativa durata più di un anno abbiamo avuto un deciso ed entusiasta ritorno. Per esempio, 80 professionisti del territorio sono tornati a frequentare e a partecipare ai corsi di potatura previsti dal progetto qui in Sardegna; 120 hanno partecipato alle giornate organizzate per l’assaggio guidato. Riscontriamo oggi un dinamismo da parte dell’associazione e degli associati che ha portato ad estendere l’interesse e la richiesta dei territori circostanti a farne parte, dal sassarese alla provincia di Oristano ma anche nell’hinterland qui di Villacidro” ha sottolineato Nicola Solinas presidente OP Le Badie Sardegna e ospite dell’evento di oggi. “Questo è potuto accadere anche sulla scorta dell’esempio e delle risposte concrete che gli associati hanno ricevuto in materia di beni durevoli – macchinari, motoseghe scuotitori – e consumabili che hanno consentito loro di avere quella spinta in più per tornare a rendere redditivo il territorio per l’olivocoltura”.
“Altro importante risultato”, ha illustrato nel corso dell’evento il coordinatore del progetto, Alfonso Ruffo, “è stato il monitoraggio del dittero, messo in atto però solo per 20 aziende in Calabria e in 20 aziende nel Lazio, cui è seguita la diffusione di dati ed eventuali consigli di trattamento a salvaguardia della qualità della produzione, relativi all’incidenza e alla pericolosità del dittero o mosca sulle coltivazioni, raccolti in bollettini d’informazione pubblicati sui siti web dell’Olivicola Cosentina e de Le Badie nel Lazio. In Sardegna, è stata fatta invece una scelta tecnica differente centrata non tanto sul monitoraggio quanto sull’assistenza tecnica diretta”.
“In questi anni, abbiamo lavorato insieme per un prodotto unico, di grande qualità, legato in maniera trasparente e tracciabile ad un territorio, e facilmente identificabile. E’ questo l’ambizioso obiettivo che ci siamo posti con i 4000 soci produttori consorziati nella OP Olivicola Cosentina, capofila del progetto”, ha commentato Massimino Magliocchi, Presidente dell’associazione.
Oggi la OP Olivicola Cosentina ha assunto una dimensione sovra-regionale, aggiungendo ai suoi produttori della Calabria, quelli della Sardegna e del Lazio; in particolare conta 4000 soci circa di cui: 2 800 in Calabria, 650 in Lazio e 550 in Sardegna, tra produttori, frantoiani, stoccatori e confezionatori. Importante anche la capacità produttiva, con riferimento ai soci, in relazione alle estensioni aziendali, assieme al numero di piante: Area Calabria: 35/45 mila quintali, Area Lazio 1500 quintali, Area Sardegna: 1500/2000 quintali. Alla OP aderiscono le seguenti associazioni o OP: OP OLIVICOLTORI DI CALABRIA con sede a Vibo Valentia; OP LAZIO LE BADIE con sede a Pontecorvo (FR); OP SARDEGNA LE BADIE con sede a Villacidro (SU).
Per favorire la formazione dei produttori e degli addetti al settore, sono stati poi realizzati nei mesi precedenti documentari divulgativi, frutto dell’organizzazione di giornate dimostrative dedicate all’assaggio guidato, all’utilizzo delle macchine per l’olivicoltura e corsi finalizzati all’insegnamento della potatura vasopolicolica, tecnica che consente di avere per gli uliveti quantità omogenee di produzione ogni anno. A sua volta, in Sardegna sono stati realizzati impianti a basso consumo idrico per l’irrigazione delle piante, mentre in Calabria e Lazio sono state organizzate giornate dimostrative per l’uso di concimi fogliari tramite l’utilizzo di irroratrici a basso volume di acqua per la maggior resa del concime e per il risparmio idrico.
Al quarto punto del progetto e sempre in applicazione del disciplinare comune, ci si è soffermati nell’assistenza tecnica dedicata alle fasi di raccolta, stoccaggio, trasferimento in frantoio del prodotto raccolto ed infine alla trasformazione. Per questa parte del progetto, le aziende partecipanti hanno avuto la possibilità di ricevere in comodato d’uso gratuito macchinari specifici (come pettini, teli per la raccolta, trince semoventi per la pulizia delle piante prima del cantiere di raccolta, concimi a ridotto contenuto chimico) sempre nel rispetto del disciplinare messo in atto.
Infine, la tracciabilità della produzione ha rappresentato, a sua volta, il punto di maggior complessità dell’intero progetto. Le tre Regioni consorziate – capofila Calabria, Lazio e Sardegna – hanno messo a punto un manuale di tracciabilità omogeneo per le diverse realtà produttive al fine di giungere alla certificazione di tracciabilità tramite l’organismo di controllo incaricato ECSQA c. A questo manuale hanno partecipato 47 attori o aziende olivicole di cui 20 frantoi e 27 stoccatori e distributori, tenendo presente che tra questi 47 alcuni hanno doppia veste.