Il Palazzo sulla Fredericiagade, il volume dell’Ambasciatore Gaetano Cortese sull’Ambasciata d’Italia a Copenaghen

di Francesco Franza

Nella Collana dei libri dedicati alle Ambasciate italiane nel
mondo pubblicati dall’Ambasciatore Gaetano Cortese sulle
più prestigiose sedi diplomatiche italiane all’estero, oggi
abbiamo l’Ambasciata d’Italia a Copenaghen. Il titolo del
volume è “Il Palazzo sulla Fredericiagade” dell’Editore
Colombo di Roma, esce in occasione del centosessantesimo
anniversario dell’Unità d’Italia e delle relazioni
diplomatiche tra l’Italia e la Danimarca.
Il testo si apre con la prefazione dell’Ambasciatore d’Italia
a Copenaghen Luigi Ferrari, a seguire un indirizzo di saluto
dell’ambasciatore di Danimarca a Roma,  Anders Carsten
Damsgaard; poi i contributi del Prof. Chris Fisher, Direttore
del Centre for Advanced Studies in Master Drawings della
Galleria Nazionale di Danimarca con una interessante
descrizione “L’Ambasciata d’Italia a Copenaghen” e del
Prof. Francesco Perfetti, Ordinario di Storia contemporanea
e di Storia delle Relazioni Internazionali presso la LUISS
Guido Carli di Roma e già Capo dell’Archivio Storico del
Ministero  degli Affari Esteri, con un’analisi su “Italia e
Danimarca, mondi lontani, ma vicini”.


L’Ambasciata d’Italia a Copenaghen è un edificio
settecentesco che si trova nel centro della città, nel quartiere
di Frederikstaden, nelle immediate vicinanze del Castello di

Amalienborg, dimora d’inverno della famiglia reale danese.
Le sue origini risalgono al 1750, quando Re Federico V
cedette a Christian Baerenz un terreno per costruirvi la
propria dimora che fu edificata all’angolo tra Amaliagade e
Fredericiagade, su disegno di Nicolai Eigtved, all’epoca
massimo architetto danese, autore della contigua Reggia e
di altre importanti residenze limitrofe, questo fu infatti il
primo nucleo del Palazzo odierno. Successivamente,
in esito a differenti interventi architettonici, rispettosi
dell’armonia complessiva, l’immobile fu ampliato su
Amaliegade e sulla stessa Fredericiagade, fino a
raggiungere tra il 1907 ed il 1920 la configurazione attuale.
Il Palazzo è stato acquistato dal Regno d’Italia nel 1924,
circa un secolo fa, in quanto si era alla ricerca di una sede
adeguata alle funzioni di rappresentanza dell’Italia per il
suo inviato diplomatico accreditato presso la
Corte danese, tenuto conto delle frequentazioni tra le due
famiglie reali, l’italiana e la danese, e dello sviluppo delle
relazioni bilaterali in tutti i vari settori politico, economico,
e culturale tra l’Italia e la Danimarca. Nel corso degli anni
sono stati poi effettuati diversi interventi di conservazione e
restauro al fine di porgere mirabile lustro alla Residenza
che si può annoverare fra uno dei più splendidi Palazzi  del
nostro patrimonio architettonico demaniale del Nord
dell’Europa.


Alcune importanti personalità danesi hanno abitato nel
Palazzo, basti pensare fra queste, la scrittrice Thomasine
Heiberg  Gyllembourg ( 1773-1856), prima donna attiva
nella prosa, che dal 1806 si trasferì nella casa d’angolo con
il secondo marito, Carl Frederick Gyllembourg; poi suo

figlio Johan Ludwig Heiberg, apprezzato drammaturgo e
direttore del Teatro Reale, vi abitò fino al 1812; infine
l’industriale danese Alfred Walter Grut, nipote del magnate
della finanza danese Andreas Nikolaj Hansen e parente
della scrittrice Karen Blixen, che acquistò la casa nel 1902
portandovi radicali restauri per trasformarla in abitazione
signorile. Nel 1908 l’immobile venne infine acquistato in
blocco dal banchiere Emil Gluckstadt, figlio del direttore
della Landmandsbanken, primo istituto di credito danese,
che alla morte del padre, nel 1910, assunse lo stesso titolo.
Tra il 1922 e il 1923, a seguito di una serie di investimenti
fallimentari e della perdita di enormi crediti in conseguenza
della rivoluzione russa, Gluckstadt andò in rovina e il
Palazzo fu acquistato dalla Landmandsbanken, che ne
divenne proprietario formale. Nel 1924 il Re d’Italia
Vittorio Emanuele III, da tempo alla ricerca di una Sede
adeguata alle funzioni di rappresentanza diplomatica,
acquisì l’immobile all’asta, stabilendovi da allora la
Legazione d’Italia.


Nel momento della vendita l’immobile era quasi vuoto e
ben poco rimase pertanto dell’arredamento e delle
collezioni d’arte del banchiere. Nella cessione furono
tuttavia acquisiti dallo Stato italiano due importanti dipinti
da soffitto “Giove, Cerere, Mercurio e Saturno attorniati dai
quattro elementi” di Hendrich Krock (1671-1738) e la tela a
quadrifoglio “Cerere” attribuita al pittore norvegese
Magnus Berg (1666-1739). Delle antiche donazioni
risultano ancora oggi ugualmente ben conservati un
importante comò di stile francese in legno di rosa intarsiato
e un grande e stupendo orologio da camino.

Il Palazzo fu via via dotato di vari arredi provenienti
dall’Italia tra cui le grandi tele seicentesche di Giuseppe
Recco e Gasparo Lopez, prestate dal Museo di
Capodimonte a Napoli, collocate in una delle sale da
pranzo, nonché altri pezzi di qualità, come sei antiche
specchiere veneziane collocate nella sala da ballo. La storia
della Residenza è ripercorsa nel libro illustrato
“L’Ambasciata d’Italia a Copenaghen”, curato dagli storici
dell’arte danesi Chris Fischer e Hanne Raabyemagle.
Per più di 250 anni la Danimarca è stata attratta dal fascino
dell’Italia e lo stesso Re di Danimarca e Norvegia, Frederik
IV fece diversi viaggi a Vicenza, Venezia, Bologna, Pisa,
Lucca e Firenze. Nel 1692 il principe di Danimarca
Frederik soggiornò a Firenze, ospite del Granduca Cosimo
III. Molti anni dopo, alla fine del 1708, Frederik IV, già
proclamato Re di Danimarca e Norvegia intraprese un
Grand Tour in Italia. La visita del Re Frederik IV viene
ricordata ed è ancora oggi visibile a Firenze in una targa
posta sopra la porta medioevale di San Gallo che ne ricorda
lo storico evento. La visita del Re di Danimarca e Norvegia
Frederik IV in Toscana è stata ricostruita in una Mostra
“Tesori reali di Danimarca. 1709”, allestita presso il Museo
degli Argenti di Palazzo Pitti, Firenze, il 17 maggio 1994. Il
riconoscimento del Regno d’Italia da parte del Regno di
Danimarca ha formato oggetto di una interessante
documentazione storica che ripercorre le varie tappe
dell’evolversi delle trattative che hanno caratterizzato il
rapporto fra il popolo danese e quello italiano anche prima
del 1861. Preziosi i documenti, il carteggio e le immagini
che attestano ciò.

Mirabili le immagini del volume, lasciano vivere storia arte, documenti epassaggi di diplomazia, esse sono
storia del passato e del presente, talmente ricche e
mirate da fornire notizia storica sulla storia delle case
regnanti italiana e danese, con ritratti, uniformi ed
anche il mantello di consacrazione di Sua Altezza
Christian V il 7 giugno del 1671.


Il volume presenta anche un’originale sezione, ampiamente
illustrata, sui protagonisti delle relazioni diplomatiche tra
l’Italia e la Danimarca negli ultimi centosessanta anni, con
la ricostruzione storico-diplomatica, dal Regno d’Italia
ad oggi, di tutti i Capi di Stato, Capi di Governo, Ministri
degli Affari Esteri, Segretari Generali del Ministero degli
Affari Esteri e Rappresentanti diplomatici che hanno
segnato la storia dal 1861 al 2021. Di particolare rilevanza
le immagini riprodotte sulle visite di Stato dei Reali di
Danimarca in Italia e dei Presidenti della Repubblica
italiana nel Regno di Danimarca, tratte
dall’Archivio storico della Presidenza della Repubblica e
dall’Archivio fotografico dell’Ansa.
Cortese Gaetano, Il Palazzo sulla
Fredericiagade. L’Ambasciata d’Italia a Copenaghen,
Servizi Tipografici Carlo Colombo, Roma, 2022, pp.410.



 
Dal 2006 al 2009 Gaetano Cortese è stato Ambasciatore
d’Italia nel Regno dei Paesi Bassi e Rappresentante
Permanente d’Italia presso l’Organizzazione per la
Proibizione delle Armi Chimiche (OPAC) a L’Aja e dal
1999 al 2003 Ambasciatore d’Italia nel Regno del Belgio.

In precedenza ha prestato servizio presso le Ambasciate
d’Italia di Zagabria, Berna, L’Avana, Washington e alla
Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione
Europea di Bruxelles, in qualità di Ministro Consigliere.
Dal 1992 al 1999 ha ricoperto l’incarico di Consigliere
aggiunto per la Informazione e la Stampa del Presidente
della Repubblica. È autore di testi giuridici e di numerosi
articoli di diritto comunitario e internazionale pubblicati
quando a Parigi era Docteur de l’Université de Paris en
Droit International della Facoltà di Giurisprudenza della
Sorbona e a Roma Assistente di Organizzazione
Internazionale e di Diritto Internazionale alla Facoltà di
Scienze Politiche dell’Università degli Studi (La
Sapienza).

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