Anche la finanza scende in campo per promuovere l’arte
L’arte fa bene alla salute: L ’OMS ne auspica quindi un utilizzo più massiccio
L’arte fa bene alla salute. Dal Parkinson all’Alzheimer, passando per malattie depressive o cardiocircolatorie, l’attività artistica influisce in modo positivo sull’equilibrio psicofisico. La letteratura scientifica ha i dimostrato che l’arte è uno strumento utile per promuovere la salute e prevenire le malattie, oltre a migliorare la qualità di vita dei malati. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto il ruolo dell’arte nella salute nel proprio rapporto del 2019. L’OMS ne auspica quindi un utilizzo più massiccio. Indispensabile dunque sarebbe promuovere l’arte e la sua fruizione a tutti i livelli.
Per questo è stata accolta con favore la notizia relativa alla nascita di un nuovo strumento finanziario che si pone come obiettivo proprio quello di valorizzare e promuovere l’arte. Rochel Invest, veicolo d’investimento con sede a Londra, si propone come ponte tra finanza ed imprenditoria con l’obiettivo di promuovere investimenti in PMI italiane, e avendo una predilezione per il mondo dell’arte e del lusso, intende operare a supporto della crescita, del consolidamento, della “trasformazione digitale” o “conversione verde” e della internazionalizzazione delle imprese accompagnandole fino all’eventuale quotazione sui mercati finanziari.
Rochel unisce così l’expertise nell’ambito artistico a quello finanziario per dare vita ad un innovativo strumento dedicato all’arte. Questo ambizioso progetto ha la sua origine nelle esperienze del sociologo e studioso dott. Lorenzo Grassini, che è riuscito a raggiungere traguardi importanti nell’arte e nel mondo del luxury. Si tratta di un punto di svolta nell’applicazione della finanza strutturata all’arte: la creazione di prodotti finanziari unici nel loro genere. Questo progetto finanziario dispone di opere di grandi artisti classici e moderni, italiani e internazionali, quali tra gli altri Lucio Fontana, Fernand Léger, Piero Manzoni, Pablo Picasso, Raffaello Sanzio, Tiziano Vecellio.
Lo sfruttamento di questi assets, il cui valore ammonta ad oltre 100 milioni di euro, permetterà di generare investimenti da destinare alla creazione o all’ampliamento di attività museali per rendere fruibile dal pubblico un patrimonio culturale proveniente da collezioni private, che rimarrebbe altrimenti inaccessibile.
Rochel Invest Plc ha già effettuato il suo primo investimento, una società che si sta sviluppando sul Web3 o, per meglio usare il nome del suo ideatore Tim Berners-Lee “Web Semantico”, la quale sta strutturando un protocollo che permetterà di usufruire di una integrazione comunicativa fra diverse tipologie di blockchain basate su ETH e non solo, e l’investimento sulle Start Up del WEB3 sarà costante.
Rochel ha iniziato, inoltre, il percorso che la porterà a breve alla quotazione su una primaria Borsa europea.
Il “metodo” di investimento di ROCHEL INVEST è “atipicamente tradizionale” ossia coniuga le classiche metodologie finanziarie “old school” con l’ingegneria finanziaria pura basata su strumenti di investimento differenziati ed applicabili anche alle nuove tecnologie e ad i modi migliori di vedere l’arte, ovvero la tecnologia che migliora il modo in cui usufruisci e consumi l’arte. Questa innovazione finanziaria nel mercato dell’arte porta l’utilizzo della tecnologia alla semplificazione nell’acquisizione e nell’utilizzo di oggetti d’arte.
ROCHEL INVEST PLC viene presentato a Borsa di Vienna con un Piano industriale durante l’inizio di una stagione invernale per il mondo della crittografia finanziaria dove monete digitali come BITCOIN ed ETHEREUM hanno perso la metà del loro valore negli ultimi mesi.
La piattaforma NFT OpenSea ha annunciato licenziamenti importanti e COINBASE ed altri player sul mercato hanno fatto parimenti ma nonostante la flessione ROCHEL INVEST PLC ha evidenziato nel suo Piano Industriale e nei suoi previsionali che le nuove tecnologie basate sul WEB3 e NFT saranno il futuro di un mercato dell’arte sempre più orientato alla fruibilità delle opere che al possesso fine a se stesso.