Nella giornata mondiale del cuore le connessioni tra udito e il muscolo cardiaco

Udito e cuore sono organi “sociali” che ci permettono di stare in “relazione”

Oggi, 29 settembre è la Giornata Mondiale del Cuore L’emergenza sanitaria in atto ha velocemente stravolto alcune delle azioni quotidiane a cui si era più abituati. Tra queste, il saluto che ci permette di stare in connessione e di mostrare un segno d’affetto in presenza di persone conosciute. In Italia il  tocco di gomito è stato recentemente sostituito dal gesto di avvicinare la mano al cuore, per garantire maggiore distanziamento sociale ed evitare il contagio da Coronavirus. Ma perché proprio il gesto di portare la mano al cuore?

Il cuore non è solo un importantissimo organo biologico. Noi attribuiamo alla parola “cuore” la custode dei nostri sentimenti. Portarsi la mano sul cuore vuole comunicare nel linguaggio simbolico la propria buona fede: te lo dico col cuore, appunto, è un’attestazione di partecipazione affettiva e autentica.
Questa emergenza in atto ha radicalmente mutato le abitudini relazionali: non ci possiamo abbracciare, non ci possiamo baciare e dobbiamo inventare altre vie per restare in connessione. Possiamo parlarci ed ascoltarci, ma spesso indossare una mascherina ha reso complessa per molti di noi la comprensione, la situazione si complica per chi ha disturbi d’udito.

“L’udito, esattamente come il cuore rappresentano senso ed un organo a forte valenza sociale- spiega Liberato di Leo- dottore in tecniche audioprotesiche per Signia e Widex- l’udito ci connette gli uni agli altri istantaneamente e quando questa connessione fallisce, le persone si sentono frustrate, come quando si accende l’interruttore della luce e quella non funziona. Quando ci connettiamo, ci ricordiamo che “insieme” siamo molto di più della somma di singole unità. L’udito è un senso sociale e trasforma il “me” in “noi”.

Molte evidenze scientifiche, inoltre, mettono in relazione cuore e udito anche dal punto di vista biologico. Mantenere in salute il cuore, le vene e le arterie può contribuire ad avere un udito migliore. I nostri sistemi uditivi sono sensibili ai cambiamenti della circolazione sanguigna. La compromissione del sistema cardiovascolare può danneggiare il sistema uditivo periferico e quello centrale. In breve, una circolazione sanguigna non adeguata può danneggiare il nostro udito.
Una particolare mutazione genetica, inoltre, mai identificata prima d’ora, sarebbe in grado di causare sordità congenita associata ad aritmie cardiache. A sostenerlo sono gli studiosi del University Hospital di Colonia

Sono molteplici le ragioni per sottoporsi ad un test dell’udito. Innanzitutto- spiega Silvia Scialanca Marketing Manager di Signia e Widex multinazionali leader nella produzione di apparecchi acustici-  l’ipoacusia non protesizzata può essere correlata al declino cognitivo. L’ipoacusia, inoltre,  non è sempre causata dall’invecchiamento o dall’esposizione a suoni forti, ma può avere diverse origini. Il diabete è una di queste.  L’ipoacusia non protesizzata infine, può mettere alla prova la propria socialità, per la difficoltà a seguire le conversazioni ed in questo momento di pandemia è estremamente importante restare in “connessione” ed in “relazione” senza correre rischi per la propria salute.

“Per questa ragione è importante non rinunciare a curare il proprio udito.- spiega Sandro Lombardi Presidente di Anifa  ( associazione dei produttori di Apparecchi Acustici all’ interno di Confindustria Dispositivi Medici).Un buon apparecchio acustico aiuta anche a mantenere le giuste distanze di sicurezza anti contagio, permettendo di partecipare alle conversazioni senza avvicinarsi troppo per sentire”.


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