Daniela Galliano, Responsabile del Centro PMA IVI Roma al festival “Il tempo delle donne” per affrontare il tema dell’infertilità al talk: Genitori (non sempre) si diventa.
Rispetto al resto d’Europa in Italia le donne affrontano la prima gravidanza più tardi, l’età media nel 2018 era pari a 31,2 anni.
L’avanzare dell’età determina una riduzione quantitativa e qualitativa degli ovociti.
Dal 13 al 24 settembre il Corriere della Sera, a Milano, ha messo al centro le donne, con l’ottava edizione del Festival “Il tempo delle donne – un altro genere di forza”, dedicato a ripensare il ruolo femminile nella società e ad abbattere paradigmi ormai obsoleti, perché le donne hanno ampiamente dimostrato di saper condurre i cambiamenti, superare le paure e affrontare le avversità.
Daniela Galliano, medico chirurgo, specializzata in Ginecologia, Ostetricia e Medicina della Riproduzione, Responsabile del Centro PMA di IVI Roma, è stata protagonista, insieme alla fotografa ritrattista, autrice del libro: Una delle tante – Oneofmany.it, Loredana Vanini, del talk Genitori (non sempre) si diventa – Storie di infertilità e di nascite “conquistate” grazie alla procreazione assistita, in cui hanno affrontato il tema dell’infertilità. Nel nostro Paese la sterilità è estremamente diffusa –colpisce una coppia su cinque – ma, nonostante questo dato oggettivo, si tratta di un tema di cui si fa ancora fatica a parlare.
“Il ruolo della donna è soggetto ad enormi cambiamenti – ha affermato la dott.ssa Galliano – tra cui l’età sempre più avanzata in cui si decide di avere un figlio. Questa tendenza risulta in crescita in tutti i paesi occidentali, ma sicuramente è molto pronunciata nel nostro Paese, in cui l’età media delle donne alla nascita del primo figlio è la più alta in Europa. Parallelamente è in aumento il numero di donne over 40 che decidono di diventare madri, sia in Italia sia all’estero. Tutto questo conferma che le donne non hanno perso il desiderio di maternità ma, semplicemente, spesso sono “costrette” a rimandarlo. Chiaramente ciò comporta inevitabili problemi legati all’età, in termini sia di difficoltà di concepimento, sia di un aumento della probabilità di gravidanze a rischio”.
“Infatti – ha continuato Daniela Galliano – già dopo i 35 anni la curva della fertilità femminile è in declino. Purtroppo, la maggior parte delle donne non è consapevole dell’importanza del fattore anagrafico e associa l’infertilità alla menopausa. Al contrario, è fondamentale diffondere l’informazione che l’infertilità può sopraggiungere ben prima della menopausa”.
“Le donne nascono con un determinato numero di ovociti – ha spiegato la dottoressa – che inizia a ridursi con l’avanzare dell’età. A partire dai 30 anni la fertilità inizia a diminuire lentamente; questo declino diventa più evidente dopo i 35 anni. Dopo i 45 anni, le possibilità riproduttive si riducono a tal punto che diventa difficile riuscire ad ottenere una gravidanza in modo naturale. Le ragioni sono diverse. Da una parte, l’età influisce sulla qualità degli ovociti, e questo comporta un aumento della percentuale di aneuploidie (embrioni con anomalie cromosomiche). Dall’altra, con l’avanzare dell’età vi è una riduzione quantitativa della riserva ovarica, ovvero del numero di ovociti disponibili. Inoltre, col passare degli anni, diminuisce anche la capacità di portare avanti la gravidanza.”
“Fortunatamente oggi le donne hanno una possibilità in più – ha dichiarato Daniela Galliano – Grazie alla tecnica del social freezing possono conservare i propri ovociti, crioconservandoli ovvero congelandoli in pochi secondi a una temperatura di meno 196 gradi. Preservare da giovani la fertilità consente di mantenere inalterata la qualità dei propri ovociti nel tempo”.
“Il social freezing è uno strumento rivoluzionario che offre alle donne la possibilità di decidere più liberamente quando affrontare la gravidanza. In altre parole, la preservazione della fertilità è un mezzo fondamentale per tutelare le donne e la salute dei loro bambini, perché consente di vivere la maternità in modo più sereno e consapevole in termini economici, emotivi e sentimentali. Proprio per questo è necessario e vitale parlarne”. “Chiaramente il consiglio per coloro che desiderano la maternità è quello di cercare la gravidanza prima possibile, perché in giovane età le possibilità di riuscita sono maggiori; tuttavia, dato che questa scelta non è sempre praticabile, per motivi di salute (diverse patologie possono procurare l’infertilità) o per motivi sociali, come l’instabilità economica o l’instabilità emotiva per la mancanza di un partner, ritengo che il social freezing sia essenziale per offrire a coloro che lo desiderano la possibilità di portare avanti una gravidanza in futuro.”
“Infine, voglio sottolineare – ha concluso Daniela Galliano – che una politica pubblica che incoraggi la procreazione è essenziale per promuovere la natalità nel nostro Paese. Il solo social freezing non è un mezzo sufficiente per favorire le nascite, il ruolo delle Istituzioni nel sostegno alle famiglie è fondamentale. Si tratta di due piani distinti: da un lato le politiche sociali, dall’altro le opportunità offerte dalla scienza. Per aiutare le coppie nel percorso verso la genitorialità, le misure pubbliche a favore della famiglia sono indispensabili”.