CONGRESSO NAZIONALE AIEOP: UN PREMIO ALLA MEMORIA DELL’ONCOEMATOLOGO PEDIATRA GIUSEPPE BASSO NEL SEGNO DELL’ECCELLENZA ITALIANA NELLA CURA E NELLA RICERCA DEI TUMORI INFANTILI
La consegna del riconoscimento alla giovane ricercatrice Elena Varotto aprirà il convegno scientifico, in programma dal 3 all’8 ottobre. Al centro dei lavori anche i tumori rari dell’età pediatrica e le immunodeficienze primitive
Si aprirà con l’assegnazione di un premio alla memoria del compianto Professor Giuseppe Basso la 46esima edizione del Congresso Nazionale AIEOP (Associazione Italiana Ematologia e Oncologia Pediatrica), che si terrà da domenica 3 a venerdì 8 ottobre a Brescia in modalità ibrida. Direttore della Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova, illustre medico e uno dei professionisti del settore più noti a livello nazionale e internazionale, dal giugno 2018 Direttore Scientifico dell’Italian Institute for Genomic Medicine di Torino, si è spento lo scorso febbraio all’età di 73 anni, tra la commozione dei colleghi, dei pazienti e delle loro famiglie, dopo aver lottato per un mese in terapia intensiva contro il Covid.
La consegna del “Prof. Giuseppe Basso Award”, alla sua prima edizione, avverrà a Brescia domenica prossima 3 ottobre, primo giorno del XLVI Congresso Nazionale AIEOP, al temine del Simposio presidenziale, nella sessione “Best five abstracts” moderata dal Direttore dell’Oncoematologia Pediatrica di Brescia, Fulvio Porta, e dal Presidente AIEOP, Marco Zecca. A ricevere il riconoscimento, istituito con l’obiettivo di premiare ogni anno eccellenti ricerche di giovani ricercatori nel campo dell’oncoematologia pediatrica, sarà la Dott.ssa Elena Varotto, della Clinica Oncoematologica dell’Università degli Studi di Padova, per lo studio internazionale svolto su un sottogruppo di leucemia linfoblastica a precursori B e intitolato “Espressione aberrante dell’antigene mielomonocitico CD371 nella leucemia linfoblastica acuta a precursori B del bambino: studio internazionale AIEOP-iBFM FLOW network”.
La vincitrice sarà insignita del premio da Barbara Buldini, membro del CD AIEOP, medico dell’Oncoematologia pediatrica e allieva del Prof. Basso nel campo delle leucemie acute. “Il Prof. Basso, scomparso il 16 febbraio di quest’anno, è riconosciuto a livello internazionale – dichiara la Dott.ssa Buldini – per il suo enorme e assiduo lavoro che ha indiscutibilmente contribuito al miglioramento della prognosi dei bambini affetti da leucemia. Durante gli oltre 40 anni di attività professionale, svoltasi presso il Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova e, per alcuni periodi, presso l’Università di Torino, il Prof. Basso è stato per noi un vero e proprio faro, distinguendosi sia per l’attività scientifica volta nella diagnosi e nella ricerca nell’ambito delle leucemie acute pediatriche, sia per la valorizzazione e lo stimolo dei giovani ricercatori. Il Prof. Basso, inoltre, ha contribuito alla crescita e allo sviluppo dell’Associazione Italiana di Emato Oncologia Pediatrica e, successivamente, della Fondazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica”.
Particolare rilievo nel corso dei lavori congressuali di AIEOP avrà anche la sessione dedicata ai tumori solidi, in programma per lunedì 4 ottobre. Essa si focalizzerà sui cosiddetti “tumori rari dell’età pediatrica”, per i quali sono state recentemente pubblicate le linee guida europee. “Se è vero che in principio tutti i tumori dell’età pediatrica sono malattie rare, esiste però – spiega Andrea Ferrari, oncologo pediatra dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e membro del CD AIEOP – un sottogruppo di tumori estremamente infrequenti, considerati storicamente tumori orfani per la mancanza sia di adeguate informazioni sulla loro biologia e sulla loro storia clinica, sia di progetti di ricerca dedicati, al punto che un determinato paziente, quando colpito da una di queste neoplasie, finisce – o finiva – con l’essere sempre un ‘caso unico’, che riceveva una cura spesso individualizzata (se non improvvisata). Sono tumori tipici del bambino più piccolo, come il pancreatoblastoma o il blastoma pleuropolmonare, oppure tumori più frequenti nell’adulto, carcinomi di diverso tipo, o melanomi, che possono insorgere raramente anche in età pediatrica e avere comportamenti clinici poco prevedibili”. Come sarà spiegato durante il Congresso, la situazione è cambiata negli ultimi anni, in gran parte per merito dei ricercatori italiani, che hanno prima fondato il Progetto AIEOP TREP (Tumori Rari dell’Età Pediatrica) e, poi, sul modello della pioneristica esperienza italiana, hanno dato vita a un progetto europeo, denominato EXPeRT (European Cooperative Study Group for Pediatric Rare Tumors).
“I diversi gruppi europei – racconta Ferrari, chairman di EXPeRT dal 2016 al 2020 – hanno unito le loro idee e le loro risorse per promuovere la ricerca in questo ambito così complesso e migliorare così le cure e, in ultima analisi, le probabilità di guarigione dei bambini affetti da questi tumori così rari. Il modello italiano ha portato a un più ampio progetto europeo”. Nel corso del Congresso AIEOP, oltre a presentare alcune delle linee guida europee appena prodotte, saranno illustrate le progettualità del gruppo europeo, come la realizzazione di una piattaforma virtuale di consultazione, dove qualsiasi medico che si trovi a curare un caso infrequente e difficile può chiedere consigli ad un panel di esperti. Un obiettivo ambizioso è poi quello della costruzione di un database europeo per la registrazione di tutti questi casi così rari, passo cruciale per migliorare le conoscenze sulla storia naturale e sulla risposta ai trattamenti di queste malattie. Questo obiettivo è in corso di realizzazione grazie a un progetto di finanziamento europeo – PARTNER, che sta per Pediatric Rare Tumors Network – European Registry –, anche questo promosso dai ricercatori italiani e coordinato dal Prof. Gianni Bisogno, oncologo pediatra di Padova. L’idea di base resta sempre quella illustrata dallo slogan coniato dai fondatori del gruppo EXPeRT: “Se ti occupi di tumori frequenti, cerca di sviluppare studi randomizzati; se ti occupi di tumori rari, cerca degli amici con cui collaborare”.
In occasione del XLVI Congresso Nazionale di AIEOP si parlerà – giovedì 7 ottobre – anche delle immunodeficienze primitive (PID), malattie rare che hanno fatto la storia della medicina. Il primo trapianto di cellule staminali effettuato con successo, infatti, è stato in un bambino affetto da PID, così come la prima terapia genica. “Sono difetti immunologici gravi che espongono chi ne è affetto a gravissime infezioni. Possono essere corrette quindi mediante il trapianto o la terapia genica solo se si è tempestivi nella diagnosi”, spiega il Dott. Fulvio Porta, Direttore dell’Oncoematologia Pediatrica dell’ASST Spedali Civili di Brescia, uno dei relatori della sessione. Saranno i professori Alessandro Aiuti e Alessandro Plebani a coordinare la seduta, nel corso della quale: Arjan Lankester (Leiden University Medical Center – NL) discuterà l’approccio diagnostico; Claudio Pignata, coordinatore del Gruppo Immunodeficienze dell’AIEOP – IPINet (Italian Primary Immunodeficiencies Network), presenterà la reta assistenziale italiana; Fulvio Porta, già segretario dell’EBMT (European Group for Blood and Marrow Transplantation) – gruppo di trapianto europeo per le PID – illustrerà le nuove acquisizioni trapiantologiche e, per concludere, Fabio Candotti, segretario dell’ESID (European Society for Immunodeficiencies), torna da Ginevra per argomentare l’affascinante prospettiva della terapia genica.