AIMA: LA DECISIONE DI EMA DISCRIMINA I MALATI DI ALZHEIMER IN EUROPA

Spadin (Presidente AIMA): “Appello alle Regioni: investire sulla diagnosi precoce per investire davvero sul futuro”

“Si sta di fatto creando una situazione di grave discriminazione
tra i malati di Alzheimer residenti in Europa e coloro che vivono negli Stati Uniti, dove già da
giugno i pazienti hanno la possibilità di accedere al primo farmaco disponibile contro questa
terribile malattia”. Questo il commento di Patrizia Spadin, fondatrice e presidente di AIMA,
alla notizia del parere negativo sull’autorizzazione all’immissione in commercio del farmaco
Aducanumab da parte del Comitato per i medicinali a uso umano (Chmp) dell’Agenzia
europea del farmaco (Ema) ufficializzata oggi.
“Per vent’anni i pazienti e le loro famiglie hanno atteso un farmaco che riaccendesse la
speranza di poter debellare la malattia. La decisione di EMA è un colpo durissimo e sembra
non lasciare spiragli ai malati di domani” ha dichiarato Spadin.
“Oggi in Italia ci sono oltre un milione di persone affette da demenza. Di queste circa la metà
soffrono di demenza di Alzheimer e di questo ultimo gruppo, le persone nelle fasi iniziali di
malattia – con declino cognitivo lieve e demenza lieve – potrebbero usufruire del nuovo
trattamento a patto che la diagnosi sia precoce” ha aggiunto Spadin.
“In questi giorni è in discussione la legge di bilancio che auspichiamo aumenti
considerevolmente le dotazioni del Fondo per la demenza destinato alle Regioni. AIMA
ritiene che il fondo debba essere destinato a interventi di politica sanitaria incentrata proprio
sulla diagnosi precoce della malattia, prosegue Spadin. La decisione dell’EMA rischia di
disincentivare questo approccio. Rivolgo un appello alle Regioni affinché continuino a
innovare le politiche sanitarie locali cogliendo l’occasione per iniziare a investire su un
nuovo modo di gestire la malattia”.

Informazioni su AIMA
AIMA, l’Associazione italiana malattia di Alzheimer, è l’organizzazione no-profit italiana
che sostiene i pazienti affetti da Alzheimer e le loro famiglie. AIMA è stata la prima
associazione in Italia a parlare pubblicamente di Alzheimer, una malattia fino a
quarant’anni fa del tutto ignorata. Fondata nel 1985 da Patrizia Spadin, che ricopre la
carica di Presidente, la missione di AIMA è di “non dimenticare chi dimentica”. In Italia i
casi di demenza sono 1,2 milioni, di cui 600mila con Alzheimer, un dato che raddoppierà
entro il 2030. La prognosi media della mattia di Alzheimer è di 12 anni e le persone
coinvolte nell’assistenza sono 3 milioni.

Oggi AIMA conta 20 associazioni territoriali, 15 centri d’ascolto e altrettanti gruppi
operativi, che operano in 10 regioni italiane con l’obiettivo di realizzare una rete di
solidarietà e aiuto per i pazienti e per le loro famiglie. Dalla sua fondazione a oggi AIMA ha
offerto supporto a un milione di famiglie in tutta Italia. Con una media di 10mila telefonate
ogni anno, la Linea Verde Alzheimer 800 679 679 di AIMA, ha raccolto dal 1997 ad oggi
più di 200mila chiamate.
Sito ufficiale: www.alzheimer-aima.it
Facebook: https://www.facebook.com/alzheimer.aima
Twitter: https://twitter.com/aima_alzheimer
Instagram: https://www.instagram.com/alzheimeraima/
Youtube: AIMA nazionale
Linea Verde Alzheimer 800 679 679
Sede: Milano, via Varazze 6

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