Agricoltura. Stoccaggio di cereali. Strutture obsolete ma buone notizie dal PNRR
Negli 1,2 miliardi destinati alla programmazione complementare, le opportunità per le strutture di stoccaggio attraverso il network sostenuto da Compag
Finalmente giungono buone notizie per il settore dello stoccaggio, uno degli anelli della tanto tartassata filiera cerealicola: “Grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha affermato Edoardo Musarò, responsabile del settore cereali e oleaginose di Compag in occasione del Convegno nazionale tenutosi il mese scorso – la situazione potrebbe cambiare con nuove opportunità per il settore”.
Da qualche anno Compag, la federazione italiana delle rivendite agrarie, rappresenta anche gli stoccatori di cereali, un settore che secondo l’ultimo censimento Ismea (2019) è caratterizzato da un’obsolescenza diffusa, responsabile di numerose criticità in termini di capacità oraria e operatività. Data la difficoltà di accesso ai finanziamenti, in particolare per le strutture private, la maggior parte dei centri di stoccaggio (66%) non ha mai investito nei necessari ampliamenti o in ristrutturazioni (53%). Alcuni dei centri di stoccaggio (20%) sono addirittura antecedenti al 1971, oltre il 60% presenta una sola fossa di scarico e una sola linea di carico (con ovvie conseguenza dal punto di vista operativo), circa la metà ha una capacità oraria di lavoro limitata e comunque inferiore ai 300 quintali orari. Queste criticità hanno portato Ismea a identificare i centri di stoccaggio come l’anello debole della catena. Diventa dunque imprescindibile cogliere l’opportunità presentata dal PNRR, il cui macro-obiettivo fondamentale è quello di avviare il cambio di paradigma dell’intero settore agroalimentare al fine di consentire la tanto auspicata rivoluzione verde attraverso il conseguimento di alcuni sotto-obiettivi, come l’innovazione dei processi, il miglioramento della distribuzione del valore, la riduzione dell’impatto ambientale e la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare. “Dei 6,8 miliardi di Euro stanziati dal PNRR – continua Musarò – 4,72 sono destinati all’economia circolare, 880 milioni alla tutela del territorio e della risorsa idrica, e ben 1,2 miliardi alla programmazione complementare, in cui rientrano anche i contratti di filiera e di distretto, che interessano proprio le strutture di stoccaggio. I bandi dei fondi potrebbero essere emanati già da gennaio 2022. Un’occasione senza precedenti, da sfruttare senza indugi a beneficio dell’intero comparto, perché porta con sé anche la possibilità di finanziare opere strutturali (nuovi silos e nuovi magazzini), impianti e attrezzature (per es. impianti di aerazione e refrigerazione), logistica (migliore differenziazione della granella e sistemi di tracciabilità), investimenti immateriali (incentivazione della formazione del personale parallelamente all’adozione di sempre nuove tecnologie, la ricerca e lo sviluppo nel settore, l’assistenza tecnica, i sistemi di qualità certificata) e incrementare l’efficientamento energetico”.
Il contributo che intende offrire Compag in questo contesto consiste nella creazione di un network per la condivisione di informazioni e conoscenze, comprese le non sempre facili modalità di accesso ai fondi disponibili, aspetto che spesso tende a far desistere le strutture private nei loro tentativi di accedervi. Compag ritiene che in questa fase sia quanto mai necessario lavorare a stretto contatto con i propri associati, ma che sia altrettanto utile il coinvolgimento di altri portatori di interesse con visioni e obiettivi diversi, perché per riuscire nelle più complesse missioni di interesse collettivo è necessario in primo luogo mettere a fattore comune la conoscenza.
Compag ha inoltre già partecipato a varie riunioni con il Ministero delle Politiche Agricole, ma anche avviato dialoghi con consulenti esterni e attuato delle attività concrete presso i suoi associati al fine di raccogliere le manifestazioni di interesse riguardo gli investimenti da inserire nei progetti relativi al PNRR, in modo tale da farsi trovare pronti appena avverrà la pubblicazione dei bandi. L’associazione diventa dunque un punto di riferimento nonché un punto di accesso diretto al PNRR per consentire un deciso passo in avanti per il settore, cogliendo un’opportunità di importanza storica.