Presentato il resoconto del progetto articolato e interistituzionale che ha visto al centro l’elaborazione di buone procedure per facilitare il cambiamento di stili di vita non salutari
“Questo progetto, co-finanziato con i fondi della Ricerca Sanitaria bando 5×1000, ci ha consentito di mettere alla prova alcuni aspetti fondamentali per legare la promozione della salute a tre contesti di cura: quello sanitario, quello educativo e quello lavorativo” luoghi dove sono state presentate iniziative che hanno favorito il cambiamento dei comportamenti a rischio e non salutari, per educare alla prevenzione dei tumori. Così ha spiegato Sandra Bosi, referente scientifico del progetto portato avanti anche da LILT e illustrato nel seminario tenutosi giovedì a Reggio Emilia. “Si è arrivati alla conclusione che è fondamentale prestare grande attenzione al contesto e inserire queste azioni in situazioni ordinarie”.
Continuando quindi a portare l’educazione alla salute anche nelle scuole, così come LILT fa da tempo. A questo proposito, il Prof. Francesco Schittulli, Presidente LILT Nazionale, ha commentato: “A seguito del protocollo d’intesa con il Miur, grazie al quale LILT entra nelle scuole, l’incontro di oggi rappresenta una tappa strategicamente significativa: è necessario investire in salute attraverso la collaborazione intelligente, attiva e diretta, dei nostri ragazzi, perché vengano sensibilizzati ai corretti stili di vita e a controlli sanitari periodici”. |
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